Dalla contestazione di un testamento olografo di un'anziana signora defunta, al cuni familiari si sono rivolti alla guardia di finanza di Marina di Massa, la quale ha ipotizzato una dura verità.
Tramite intercettazioni telefoniche è stato scoperto che il pubblico ufficiale, allora amministratore di sostegno della donna, avrebbe utilizzato un testamento olografo falso per appropriarsi, con la complicità del padre, di tutta l'eredità. Gli unici congiunti erano parenti lontani e nel testamento è riportato che il padre dell'indagato sia stato nominato erede universale nonostante all'epoca del lascito non ci sarebbero stati rapporti con l'anziana. L'amicizia è stata gradualmente costruita ad hoc tramite elemeni falsi, inseriti dal figlio del falso erede che come amministratore di sostegno doveva redigere le relazioni annuali al giudice tutelare.
Dal successivo screening patrimoniale effettuato sui due indagati è emerso come il padre, dopo aver illegittimamente ereditato l’importante asset testamentario, avrebbe poi restituito gran parte dei beni al figlio.
Il giudice, viste le risultanze delle indagini, ha emesso un decreto di sequestro preventivo dell'intero patrimonio: 4 appartamenti, un terreno a Marina di Carrara e 300mila euro depositati sui conti correnti. Tra i beni sequestrati c'è anche la misura cautelare su un appartamento a Gran Canaria, nelle isole Canarie.
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