Storie dell'alluvione a Stabbia, e di come la comunità possa affrontare i momenti di difficoltà

Dopo il maltempo che ha colpito l'Empolese Valdelsa, è giunto il momento di fare un bilancio dei danni subiti. La frazione di Stabbia a Cerreto Guidi è stata una delle aree più colpite di tutto il territorio toscano. In mezzo al fango e alle avversità, emergono storie di piccole tragedie, ma anche gesti di generosità straordinaria o di vicinanza. Basta pensare solo che durante l'emergenza ben 125 volontari spontanei si sono presentati a Stabbia per aiutare. 

Tre i casi più delicati emersi in queste ore c'è il caso della sede della Pubblica Assistenza di Fucecchio, che ha due sedi distaccate a Stabbia. Una di queste, dedicata a servizi per anziani, era stata risistemata solo un mese fa. L'acqua ha danneggiato pesantemente i cartongessi e il materiale presente, facendo danni per oltre 10mila euro. L'altra sede, invece, è stata riaperta in tempi record e attualmente è la sede del Centro Operativo Comunale da cui si sta monitorando la gestione dell'emergenza.

Ci sono però anche storie di solidarietà e di vicinanza della comunità alle esigenze delle persone più in difficoltà.

Una storia molto particolare è quella di una signora non vedente e parzialmente non udente, la cui situazione è stata segnalata dalla sorella che vive fuori Stabbia. La donna non poteva essere lasciata sola durante il maltempo, ma nonostante ciò fino alla fine non voleva abbandonare la sua casa. L'Assessore al sociale Maria Angela Castagnoli di Cerreto Guidi ha chiamato la signora e ha fatto il possibile per farla spostare in un luogo sicuro.

Sabato mattina, un'anziana signora è stata vista mentre cercava di fare la spesa con il suo carrello, nonostante il fango e l'emergenza. La cittadinanza e i volontari, con l'associazione 'Semplicemente Onlus', l'ha quindi aiutata evitando si potesse far male e rispondendo alle sue esigenze.

Un'altra situazione delicata riguarda una famiglia di origine nordafricana il cui padre non parla molto bene l'italiano, con tre figli. Non si fidavano molto degli aiuti, non avevano mai ricevuto aiuto senza pagare. Una famiglia integrata, ma non molto inserita, che ha scoperto durante l'emergenza di far parte di una comunità. La loro casa era gravemente danneggiata, il primo piano completamente alluvionato. Utilizzavano un solo materasso in cinque, salvato dall'alluvione, avevano tutti i vestiti bagnati e mangiavano solo biscotti conservati al piano superiore. Dopo l'iniziale diffidenza la famiglia ha lasciato che i volontari li aiutassero, offrendo vestiti, cibo e l'aiuto necessario. 

In un periodo in cui l'Empolese Valdelsa si sta riprendendo dalle conseguenze del maltempo, le piccole storie di Stabbia sono un esempio di come la comunità possa affrontare le avversità insieme, dimostrando solidarietà, resilienza e generosità.

A dare una testimonianza di come sia la situazione nella frazione cerretese di Stabbia è Andrea Lavecchia, responsabile della Protezione Civile per la Pubblica Assistenza di Fucecchio.

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