Operazione “Illegal trade”, sequestrate 2 tonnellate e mezzo di prodotti ittici, chiuso un ristorante e un minimarket

Scatta subito dopo l’estate di ogni anno un periodo di fermo biologico nelle acque tirreniche consistente nel blocco totale delle attività di pesca a strascico di trenta giorni consecutivi. Il fermo serve a consentire alla fauna ittica di riprodursi ed evitare, in tal modo, l’eccessivo sfruttamento di alcuni stock ittici. Ed è in concomitanza di questo periodo che gli ispettori della Direzione Marittima di Livorno hanno intensificato, in particolare nell’ultima decade del mese di ottobre, le attività di verifica sia in mare che presso i punti di commercio dell’intera Regione a tutela della risorsa ittica e del consumatore finale nel corso dell’operazione denominata “ILLEGAL TRADE”. Circa 2 tonnellate e mezzo di prodotti ittici sequestrati nei 109 controlli effettuati sulle attività di pesca in mare, sbarco, trasporto, distribuzione, vendita e somministrazione, passate al setaccio dai militari della Guardia Costiera. 33 i soggetti multati e 50.000 euro le sanzioni comminate.

Il nucleo ispettivo regionale del Centro controllo area pesca di Livorno ha sottoposto a sequestro amministrativo, circa 1.400 Kg di prodotto ittico, rinvenuto presso un punto-vendita all’ingrosso a Campi Bisenzio (FI), importato dalla Cina e inseriti nel circuito commerciale nazionale senza la prevista documentazione attestante la legalità del pescato in conformità alle leggi internazionali. Gran parte della merce è risultata inoltre conservata in modo non conforme rispetto alle stringenti regole di prevenzione che l’azienda avrebbe dovuto rispettare durante le fasi di stoccaggio e commercio degli alimenti. Al titolare dell’Azienda sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di 3.500 euro. In due casi i militari della Guardia Costiera di Livorno, durante le attività ispettive eseguite congiuntamente ai funzionari del Dipartimento – Unità Sicurezza alimentare – della prevenzione dell’Azienda U.S.L. Toscana centro, hanno riscontrato diverse tipologie di illecito tra cui la mancata esibizione della documentazione di tracciabilità, l’esposizione di alimenti con etichette riportanti informazioni non espresse nel modo corretto e la violazione dei requisiti generali igienico-sanitari che hanno condotto alla chiusura temporanea di un minimarket alimentare di Fucecchio e di un ristorante di Scandicci, entrambi gestiti da operatori etnici, per le gravi carenze igienico sanitarie riscontrate. Le verifiche sono state svolte anche presso una pescheria di Piombino dove gli ispettori della Guardia Costiera hanno sequestrato circa 200 kg di sarde di ignota provenienza e prive di etichettatura.
L’attività di controllo continuerà nell’ambito delle Direttive impartite dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, con lo scopo di garantire la tutela delle risorse ittiche, dell’ambiente marino e al fine di contrastare la pesca illegale.

Fonte: Capitaneria di Porto, ufficio stampa



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