Un album di comunità da sfogliare ogni volta che il pensiero si volta indietro e vola a ritroso, un armadio della memoria visiva e digitale da aprire quando la curiosità, che strizza l’occhio allo studio antropologico, diventa ricerca e percorso culturale finalizzato a dare un volto collettivo al territorio. Mario Forconi, fotografo e collezionista per passione, a 74 anni, continua a viaggiare attraverso luoghi, eventi, persone, generazioni. Un cammino senza tempo né confini che lo accompagna da quarant’anni per raccogliere e collezionare foto e cartoline d’epoca, documenti relativi alle botteghe di una volta che ricostruiscono la memoria e dipingono affreschi intrecciati di tradizioni, affetti, lavoro, agricoltura, artigianalità.
La comunità di Barberino Tavarnelle ricorda se stessa, si riscopre, si riflette nelle oltre 8mila foto digitalizzate di Mario Forconi, cittadino di origine tavarnellina. Immagini che parlano di guerra e pace, di vita e amore, di attività e cerimonie istituzionali, di mestieri e momenti di festa; istantanee di vita quotidiana, tra i campi, nel giardino di casa, a scuola, per strada, ritratti di famiglie in posa e colte dalla luce di un flash a sorpresa.
Oltre un secolo di storia, dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri, in uno, migliaia di scatti, in bianco e nero, ingialliti dal tempo, a colori, ancora pieni di memoria, testimonianza, storie da raccontare e condividere. Il sindaco David Baroncelli lo ripercorre, emozionato e commosso, sfogliando le foto cartacee e digitali di cui Mario Forconi, nella sua abitazione, è orgoglioso custode. Sul pc di casa pulsa un cuore che batte per amore del proprio paese e della sua gente. Un monumentale patrimonio di emozioni vissute, sogni immaginati, speranze realizzate, scie di epoche lontane evocate dalle narrazioni dei nonni e delle memorie dei rari testimoni ancora in vita. Nell’album di comunità si affastellano le immagini della seconda guerra mondiale, scene della Liberazione di Tavarnelle, del passaggio vittorioso dei neozelandesi che nell’estate del ‘44 stringono le mani alle massaie del paese. Gli scatti immortalano le chiacchere sussurrate dalle ricamatrici che appuntano l’ago sul foglio davanti all’uscio di casa, le note delle bande e dei cori gioiosi in piazza, i profumi delle prime feste di paese dedicate all’uva, gli eventi inaugurali dei sindaci con la fascia tricolore che si susseguono dall’immediato dopoguerra ai giorni nostri, la spensieratezza dei giovani che giocano all’aperto, il duro lavoro dei contadini che faticano nei campi, tra gli ulivi e le vigne. Dietro ogni immagine, una storia, un sentimento, un valore, un ideale di equità, una prospettiva di vita migliore. Sotto la polvere del dolore il risveglio di una terra che inizia ad assaporare il gusto della libertà, come forma di riscatto dalla paura e dall’orrore della guerra.
Un tableau di vita vera, costituito non solo da migliaia di fotografie che scandiscono le tappe e le fasi evolutive di una comunità che affonda le proprie radici nella cultura agricola e nel mosaico di una tradizione intessuta di occasioni di socialità. Nel lavoro certosino di Mario c’è anche l’amore per il dettaglio. Alla raccolta del materiale d’epoca, affidatogli dalle famiglie o acquisito rovistando tra i mercatini d’antiquariato, si affianca un’accurata attività di archiviazione, costituita da dati ed elementi che di ogni foto definiscono anno, tipologia dell’evento e soggetti ritratti. Mario Forconi ha raccolto e individuato oltre 60mila nomi di donne e uomini presenti nelle foto raccolte. “Il patrimonio di Mario ricostruisce puntualmente la storia e l’identità del nostro territorio – dichiara il sindaco David Baroncelli – un tesoro inimmaginabile, un’importante testimonianza di memoria e cultura visiva che si è alimentata del senso di appartenenza al territorio, un ringraziamento a lui per la sua sensibilità e la sua presenza costante che ancora oggi garantisce ad ogni nostro evento con l’inalienabile macchina fotografica al collo”. Con le foto di Mario si possono ammirare anche il paesaggio e il tessuto urbano che connotavano un tempo Barberino e Tavarnelle. Due paesi che già nell’amore del fotografo vivevano uniti e intrecciati. La ricerca di Mario non si interrompe mai. Oggi si avvale degli strumenti social per arricchire e incrementare la propria enciclopedia digitale anche attraverso la collaborazione dei cittadini. “Sono molte le persone che rispondono ai miei appelli on line – commenta Mario Forconi – grazie a loro realizzo ogni giorno il mio sogno, dare un volto alla comunità, non disperdere la memoria di ciò che siamo stati per dare alle nuove generazioni l’opportunità di conoscere, valorizzare e approfondire le radici sulle quali poggiano le fondamenta del futuro del nostro territorio”.
Fonte: Comune di Barberino Tavarnelle - Ufficio stampa
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