Mercato con prezzi dei crisantemi in ripresa ai livelli del 2022, dopo un avvio stentato a inizio stagione. I costi dei fattori produttivi, però, continuano a crescere e la riduzione dei margini non incentiva l’aumento delle produzioni dei crisantemi nel polo floricolo pesciatino. Alla vigilia della commemorazione dei defunti, Coldiretti Pistoia mette nero su bianco le prime impressioni ricavate dai produttori.
Continua l’aumento dei costi per le aziende, che ha solamente rallentato la corsa, senza essere compensato da analoga crescita dei ricavi unitari.
La capacità produttive dei produttori pesciatini si sono confermate e i crisantemi sono di ottima qualità, anche se insetti come tripide e ragnetto rosso, che di solito scompaiono ai primi freddi, quest’anno hanno “prolungato la stagione” visto il caldo protrattosi fina ad una decina di giorni fa, creando apprensione nei floricoltori, ma per fortuna pochissimo impatto sui crisantemi e crisantemina.
“Ora c’è il rush finale delle vendite - spiega Maurizio Procissi, segretario di zona di Coldiretti Pistoia - se le condizioni meteo permetteranno un grande afflusso nei cimiteri italiani, i produttori di crisantemi, anche pesciatini, spunteranno sul mercato all’ingrosso prezzi migliori".
Sono oltre 40 i produttori di crisantemi della zona (alcuni della lucchesia) che ruotano attorno al Mefit, il Mercato dei fiori di Pescia. A questi si aggiungono le aziende che operano con altri canali di vendita: conferendo la produzione nella cooperativa Flora Toscana, per esempio. Ma potrebbero crescere in numero e di dimensione se il livello dei costi non fosse così alto: non possiamo sostenere costi energetici così alti e poi rischiare l’invenduto, raccontano gli operatori. E così si limano le previsioni di vendita e produttive. "Di nuovi ordini di crisantemi continuano ad arrivarne, ed alcuni di questi rimarranno inevasi per mancanza di prodotto pesciatino", conclude Procissi.
Fonte: Coldiretti Pistoia
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