'Donna non rieducabile', Ottavia Piccolo in teatro a Fucecchio

Ottavia Piccolo

Sabato 28 ottobre alle 21:30 al Teatro Pacini di Fucecchio,apre la decima edizione della stagione di prosa, SIPARIO BLU, tradizione e innovazione, Ottavia Piccolo in DONNA NON RIEDUCABILE, spettacolo scritto da Stefano Massini, per la regia di Silvano Piccardi, con le musiche per arpa composte ed eseguite dal vivo da Floraleda Sacchi. Lo spettacolo di impegno civile è l’adattamento in forma teatrale di brani autobiografici e articoli di Anna Politkovskaja, la giornalista trovata morta il 7 ottobre 2006 nell’androne della sua casa moscovita, uccisa da quattro colpi di arma da fuoco. In scena un piccolo grande “caso” nel panorama teatrale italiano, in cui Ottavia Piccolo dà voce allo smarrimento, all’orrore, alla dignità e anche all’ironia di questa donna indifesa e tenace, con il rigore e l’intensa partecipazione di un’attrice che in quei valori di libertà si identifica fino in fondo. Dopo il crollo del Regime sovietico, la Russia sembrava avviata verso una nuova democrazia. L’assassinio di Anna Politkovskaja ha allungato un’ombra terribile su questa illusione.

Scrive Stefano Massini: Ho scritto Donna non rieducabile adattando in forma teatrale brani autobiografici ed articoli di Anna Politkovskaja. La mia idea era trasformare drammaturgicamente questi materiali lavorando sullo scatto d'istantanea, ovvero sulla sequenza immediata, sul flash che coglie un dettaglio e dalla somma di dettagli ricava l'insieme. Non ho voluto raccontare la "storia di Anna", non mi interessava. E neppure mi interessava farla raccontare ad altri personaggi eventuali. Il mio unico obiettivo era restituire dignità teatrale ad una sensazione che mi aveva colpito nel primo avvicinamento ai testi della Politkovskaja: la loro feroce immediatezza. La loro portata fotografica. Ho tentato così di costruire un album di immagini, una carrellata di esperienze in presa diretta, una galleria di zoom su precise situazioni, atmosfere, solo talvolta stati d'animo. Ne è nato un collage di quasi venti quadri. Ogni volta che il quadro inizia il pubblico non sa niente: viene brutalmente scaraventato dalle parole in un contesto che non conosce e che sta a lui ricostruire dai particolari. È come se per venti volte gli occhi si riaprissero e si richiudessero su temi e luoghi diversi, sempre da intuire. Direi che non si tratta di un testo "su Anna Politkovskaja", bensì un viaggio "negli occhi di Anna Politkovskaja".

Fonte: Comune di Fucecchio - Ufficio stampa

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