Tpl, Pisa chiede che il servizio torni in mani pubbliche. La sinistra: "Approvato però accordo capestro"

Una vittoria storica dopo 10 anni di battaglie contro la privatizzazione dei servizi. Ieri il consiglio comunale di Pisa ha approvato l’ordine del giorno presentato dal nostro gruppo consiliare (con l’astensione dei partiti di maggioranza del centrodestra e il voto favorevole degli altri partiti di minoranza del centrosinistra in cui da un lato si critica senza appello la decisione della Regione Toscana guidata dal centrosinistra di privatizzare il trasporto pubblico e dall’altro si chiede l’avvio di un percorso per la ripubblicizzazione di questo servizio. Si tratta di un fatto di rilevanza politica assoluta sul piano regionale che grazie alla nostra iniziativa può segnare una vera inversione di tendenza.

Nel dettaglio il documento nella prima parte esprime un giudizio netto contro le decisioni assunte in tutti questi anni dal Pd. In particolare il Consiglio comunale “1) ritiene che la scelta assunta dalla Regione Toscana di procedere alla privatizzazione del servizio di trasporto pubblico locale sia stata profondamente e strategicamente sbagliata e stia producendo effetti molto negativi nella gestione del servizio sia sul fronte dell’utenza sia su quello dei lavoratori e delle lavoratrici; 2) esprime forte critica per tutta la procedura adottata dalla Regione riguardo a questa gara che, come evidenziato in delibera, contiene “errori” che impediscono di raggiungere l’equilibrio economico-finanziario del lotto unico regionale; 3) evidenzia come la decisione di privatizzare questo servizio fondamentale per la cittadinanza abbia escluso completamente i Comuni da qualsiasi forma di controllo e di decisione sul servizio, rendendo difficile modularlo in funzione delle effettive esigenze dei quartieri della città, in particolare dei quartieri periferici”.

Da qui la richiesta di un cambio di rotta verso la ripubblicizzazione: “il consiglio comunale ritiene che sul medio periodo sia necessario tornare ad una gestione pienamente pubblica del servizio che rimetta le priorità dei Comuni e la loro capacità di scelta al centro della pianificazione del trasporto pubblico locale in modo da servire i bisogni della cittadinanza”.

In particolare nel documento si impegna il sindaco e la giunta. “a farsi promotori di una iniziativa urgente con tutti i Comuni della Toscana per aprire un tavolo di confronto con la Regione Toscana in cui si ridiscuta radicalmente il contratto con Autolinee toscane, i suoi contenuti e vincoli con l’obiettivo di rinforzare le linee e gli orari deboli, di rinnovare e ampliare il parco mezzi, di redigere un piano di assunzioni garantendo lavoro di qualità adeguatamente retribuito, di programmare il servizio per aree omogenee in modo che siano effettivamente garantite la tenuta, la qualità e la capillarità del servizio, senza gravare sui cittadini più bisognosi con aumenti delle tariffe, partendo dall’assunto che il trasporto pubblico locale deve essere un servizio pubblico, atto a rendere effettivamente accessibile a tutti e tutte – senza distinzioni di condizione sociale e di collocamento territoriale – il fondamentale diritto alla mobilità”.

Il documento oggi stesso sarà inviato al Presidente della Regione Toscana, ai membri della giunta della Regione Toscana, ai gruppi consiliari della Regione Toscana, al Presidente della Provincia di Pisa e ad Autolinee Toscane.

Intanto però sempre il consiglio comunale di ieri ha approvato la proposta di delibera della Giunta Conti che, sulla base di una intesa con la Provincia e la Regione, penalizzerà fortemente il nostro territorio. Nella sostanza l’intesa trovata dal centrodestra e il centrosinistra è che il Comune di Pisa, pagherà per i servizi “una somma superiore a quella che era prevista nel contratto” della gara regionale, come si legge testualmente nel testo della delibera. Ma non solo: a fronte di questo aumento verranno perse decine di migliaia di chilometri di servizio, esattamente 110.041,44 km, che verranno ceduti al Bacino di Pisa.

La ragione di tutto ciò? Semplice quanto sconcertante: i conti e le previsioni nel piano economico finanziario della gara regionale erano sbagliati, come si legge testualmente nella stessa delibera: “preso atto delle interlocuzioni avvenute con Regione Toscana e Provincia di Pisa che evidenziano come il contratto di lotto unico regionale TPL, così come strutturato da intesa, alla luce delle modifiche degli assetti urbani regionali, non raggiunge l’equilibrio economico – finanziario (per errori non imputabili a questo Ente, in fase di progettazione del bando di gara)”.

Come annunciato abbiamo votato convintamente contro questo accordo capestro - che ha come obiettivo solo ed unicamente quello di far quadrare il piano economico-finanziario e non di garantire un servizio efficace, efficiente e capillare. approvato dalla maggioranza di centrodestra, mentre su questa scelta strategica il centrosinistra si divide con Sinistra Unita che vota con noi contro la delibera e il Pd e la Città delle persone che, provando una maldestra politica dei 2 forni e in antitesi al voto espresso pochi istanti prima sul nostro ordine del giorno, non partecipano al voto, dando così via libera alla proposta che penalizzerà fortemente la cittadinanza.

Ciccio Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare

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