Funghi battono castagne e zucche: sono il prodotto autunnale preferito dai toscani

Il 45% degli utenti che hanno partecipato al sondaggio di Coldiretti Toscana incorona funghi e tartufi


I funghi battono castagne e zucche. Sono il "frutto" dell’autunno preferito dai toscani insieme ai tartufi superando di gran lunga tutti gli altri contendenti. Ad incoronarli il 45% degli utenti che hanno risposto al sondaggio online promosso da Coldiretti Toscana sul sito www.toscana.coldiretti.it che ha messo a confronto alcuni dei prodotti principali del periodo autunnale: funghi appunto e tartufi, zucche (20%), uva (15%), castagne (15%) ed altri (5%).

I prodotti dell’autunno mettono in moto il turismo di borghi e paesi di montagna in questo periodo popolati da sagre ed eventi enogastronomici che sono molto importanti per i 5.600 agriturismi regionali, locande e ristoranti che propongono ricette e piatti della tradizione stagionali.

La partecipazione alle sagre, che coinvolge 7 toscani su 10 secondo una indagine Coldiretti/Ixè, coincide con il desiderio di acquistare prodotti tradizionali e provare piatti tipici a prezzi popolare in territori magari ancora poco conosciuti e fuori dalle rotte del grande turismo di massa. Fortissima, tra le motivazioni che spingono i turisti nelle campagne in autunno, l’opportunità di assistere, vedere dal vivo e spesso anche partecipare alle rievocazioni agricole come la raccolta dell’uva e delle olive, l’assaggio dell’olio nuovo nei frantoi fino alla raccolta "fai fa te" nelle marronete e alle passeggiate con guida alla ricerca di funghi e tartufi.

Ma c’è anche chi ne approfitta per acquistare souvenir o ricordi della vacanza e chi invece coglie l’occasione per gustare cibi e specialità locali, con il 44% che – spiega l’analisi di Coldiretti/Ixè – non spende più di dieci euro a persona e il 37% tra i 10 ed i 30 euro per persona, l’11% dei frequentatori non spende niente, un 5% va ma acquista altro e un 3% che non sa quanto spenderà.

Tra i consigli da seguire nella scelta secondo la Coldiretti ci sono infatti la verifica della congruità del “cibo festeggiato” con la realtà produttiva del territorio anche con un occhio alla stagionalità, le garanzie offerte dalla partecipazione delle Istituzioni, dai Comuni alle Parrocchie fino alle organizzazioni di rappresentanza, il coinvolgimento nell’iniziativa di operatori economici locali dai ristoratori agli agricoltori con Campagna Amica.

La necessaria esigenza di qualificazione dell’offerta delle sagre può essere infatti sostenuta da una più forte presenza delle realtà economiche espressione del territorio come, ad esempio, la vendita diretta dei prodotti agricoli e alimentari delle aziende agricole locali, che garantiscono identità e qualità al giusto prezzo. Una opportunità – conclude Coldiretti Toscana – resa possibile anche dal fatto in Toscana è presenta la rete organizzata di mercati contadini con oltre 500 agricoltori coinvolti in circa 50 farmers market di Campagna Amica.

Fonte: Coldiretti Toscana

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