Scuola Normale in crescita: il numero dei dottorandi supera per la prima volta quello degli allievi del corso ordinario

(ph Fabio Muzzi)

«Vorrei continuare a prendermi cura di questa istituzione come lo si fa di una casa che ci è particolarmente cara, perché custodisce cose materiali e immateriali preziose, non solo il passato dei miei ricordi di allievo e professore, ma soprattutto il presente e il futuro dei tanti ragazzi e ragazze che vi abitano per uno scorcio importante della propria vita, riponendo in essa sogni e ambizioni». Ha esordito così il Direttore della Scuola Normale Superiore, Luigi Ambrosio, nella sua prolusione di inizio anno accademico, oggi 18 ottobre, 213° anniversario della nascita dell’istituzione universitaria in cui si sono formati premi Nobel e presidenti della Repubblica.

È una Scuola Normale in crescita, che crede nella contaminazione tra le discipline, investe nella sostenibilità delle proprie attività e strutture, e che mira ad ammodernare e ampliare i propri spazi quella di cui ha parlato Ambrosio.Nella Sala Azzurra del Palazzo della Carovana, sede della Normale a Pisa, davanti alle autorità laiche e religiose, il professor Luigi Ambrosio ha ricordato gli obiettivi finora raggiunti da quando è in carica come Direttore e quelli che perseguirà da qui alla conclusione del proprio mandato, nel 2025. «Abbiamo intrapreso un percorso virtuoso, anche grazie a ulteriori finanziamenti PNRR e alla valutazione positiva della nostra ricerca, per cui, per la prima volta nella nostra storia, gli allievi del corso di dottorato hanno superato in numero quelli dei corsi propedeutici alla laurea, siamo adesso a 370 allieve e allievi post laurea e 302 allieve e allievi del corso ordinario, quello che si svolge in parallelo con i corsi universitari a Pisa o Firenze. L’offerta didattica è cresciuta, siamo adesso a 15 corsi di dottorato e nuovi percorsi formativi legati all’intelligenza artificiale per gli allievi del corso ordinario». A settembre la Normale ha accolto 69 nuovi studenti provenienti da tutta Italia. Circa il 20% dei dottorandi proviene invece dall’estero, anche da paesi quali Francia, Germania, Spagna, Giappone.

Dopo aver esposto alcune criticità del Paese e la necessità di stabilizzare l’investimento in Ricerca e Sviluppo pubblico almeno a una quota dello 0,70% del Prodotto Interno Lordo - non senza ricordare interventi positivi adottati sul piano normativo come le chiamate dirette e i meccanismi di accelerazione delle carriere per i vincitori di grant competitivi, gli incentivi fiscali - Ambrosio ha presentato alcuni dati di successo per la Scuola: dal 2021 al 2023 i finanziamenti erogati dal Ministero che premiano la qualità della ricerca sono aumentati del 20%; nelle classifiche internazionali si attesta nelle posizioni di vertice come nel ranking Shanghai il parametro che tiene conto delle performance in rapporto alle dimensioni degli atenei (sedicesima a livello mondiale). E poi i tanti successi ottenuti dagli allievi e dalle allieve: nella gara internazionale di fisica Plancks 2023, due squadre di normalisti si sono piazzate al primo e al secondo posto a livello mondiale; una allieva di storia dell’arte è risultata vincitrice di una borsa presso il prestigioso Museum of Fine Arts di Boston, collaborerà al riallestimento delle sale dedicate alla collezione etrusca e italica. A settembre, 4 ex allievi su 14 vincitori in totale, sono stati premiati al XXII congresso nazionale dell’Unione Matematica Italiana.L’orizzonte internazionale della Scuola è ben delineato, con i numerosi accordi di scambio con università di tutto il mondo, tanto che la Normale è stata selezionata dalla Commissione europea tra le migliori istituzioni universitarie nel far progredire la gestione digitale della mobilità degli studenti Erasmus; e po il network EELISA, che nel futuro consentirà la creazione di percorsi di studio congiunti con alcuni università europee e permetterà il rilascio di titoli comuni; la rete Scholars At Risk (SAR), che ha permesso l’attivazione di due assegni di ricerca a uno studioso russo (in sociologia) e a un ricercatore ucraino (in economia politica), che collaborano fianco a fianco nella Classe accademica di Scienze politico-sociali.

La Normale ha anche intrapreso una riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare e una strategia sistematica di comunicazione ed educazione per minimizzare gli sprechi e ridurre l’impatto ambientale e il consumo energetico. «Entro l’anno 2023 tutti gli edifici saranno sottoposti ad uno studio di fattibilità e analisi energetica. Entro l’anno 2026, quando sarà disponibile uno storico triennale dei consumi degli edifici, saranno aggiornate le diagnosi energetiche e potranno essere identificate ulteriori opere di riqualificazione».A livello locale, il Direttore ha accennato alle numerose azioni, anche dal punto di vista urbanistico, intraprese dalla Scuola per riammodernare gli edifici e mettere a norma quelli in concessione d’uso, come Palazzo Vegni a Firenze e la Palazzina di via Roma a Pisa. Infine ha accennato alla situazione di un importante edificio che si affaccia su Piazza dei Cavalieri a Pisa, la Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, adiacente alla Normale, tra quelli di maggiore impatto artistico e architettonico della città, il cui progetto si deve a Giorgio Vasari su committenza di Cosimo I dei Medici nella seconda metà del 1500. «Vorrei sensibilizzare tutti i nostri interlocutori sul grave stato attuale della Chiesa, che ne impedisce la fruibilità. La Scuola Normale è naturalmente molto sensibile al destino di questa chiesa e offre tutta la sua collaborazione, scientifica e non, perché questa difficile situazione possa essere risolta».

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