Lavori a San Donato, le opposizioni: "Poco da esultare, ritardi biblici"

Il Circolo PD di San Donato in un suo recente comunicato da notizia dei lavori pubblici avviati nella frazione. Comprendiamo la soddisfazione che emerge dal documento perché non capita molto spesso poter dare notizia a San Miniato di cose fatte durante questa Amministrazione o da quella che l’ha preceduta.

Fatta questa premessa non si può dimenticare che i lavori di ripristino della sponda dell’Arno e quelli volti al miglioramento della sicurezza idraulica della frazione di cui parla il comunicato erano sul tappeto da anni. Si sono registrati ritardi biblici per realizzare le opere in questione, peraltro neppure eccessivamente complesse, ritardi di anni e anni che difficilmente possono essere addebitati al covid, ai costi delle materie prime, alla burocrazia.

Quando si è voluto accelerare sui tempi di realizzazione di una opera lo si è fatto tranquillamente, come ben dimostra la “strada nel bosco” tracciata sotto il parcheggio del Cencione, per la quale in un paio di anni si è passati dal progetto alla realizzazione. Invece di accampare impedimenti da addebitare al fato sarebbe più corretto dire che forse non sempre c’è stato il medesimo impegno né è stata data la medesima importanza alle cose da fare.

Per quanto riguarda le frasi “speriamo che duri” e “vediamo come va” addebitate ai cittadini, il circolo del PD invece di rammaricarsi di tale pessimismo si chieda del perché molti cittadini nutrano queste perplessità. Forse il pensiero dei cittadini pessimisti va alla disgraziata vicenda Liceo Marconi di San Donato? E allora come dare loro torto.

Per quanto riguarda infine il rammarico espresso dal PD nei confronti di determinati atteggiamenti assunti da membri della Consulta di San Donato ai quali si addebita di non essere in sintonia con l’Amministrazione comunale, ricordiamo che la Consulta è un organo che deve fare da megafono ai bisogni dei cittadini e non da megafono alle necessità del Sindaco. Quando l’Amministrazione appare sorda alle gravi necessità di una frazione la Consulta deve fare quanto è in suo potere per ricondurre l’azione amministrativa nella dovuta direzione.

Una diversa ed errata interpretazione della funzione della Consulta comporta lo svilimento dell’organo di decentramento democratico e la conseguente perdita di interesse nei suoi confronti da parte dei cittadini, come purtroppo si verifica da anni.

Lega - CambiaMenti - Forza Italia

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