Commemorazione del giornalista Fabrizio Borghini: "Firenze perde uno dei suoi figli migliori"

Fabrizio Borghini (foto da facebook)

Si è svolta stamani, a Palazzo Sacrati Strozzi, la commemorazione del giornalista, critico e scrittore Fabrizio Borghini. All'ultimo saluto erano presenti il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il figlio Lorenzo e, in rappresentanza del Comune, l'assessora Maria Federica Giuliani. C'erano anche la vicesindaca Alessia Bettini, l'assessora all'educazione e al welfare Sara Funaro e il presidente del consiglio comunale Luca Milani. Borghini è morto sabato sera all’età di 76 anni mentre si trovava al cinema per assistere alla 'prima' del figlio regista. Un malore non gli ha lasciato scampo.

"Se nè andato un pezzo di storia - ha sottolineato l'assessora Giuliani - perché la storia, del cinema e dell'arte, la fanno anche i critici. Coloro che la scrivono, la storia, ne sono partecipi. Sempre. A Firenze Fabrizio Borghini era uno dei decani. Riuscendo a compiere il miracolo: storico, critico e narratore. Tre attività che, invece di venire in conflitto, si esaltavano a vicenda. Soprattutto uno di quelli che il critico l'ha fatto sul campo. Che il cinema l'ha vissuto, amato fino in fondo: era la sua vita".

"Un amico di Monicelli, prima di tutto. Ma non solo di Monicelli - ha aggiunbto - Fabrizio ne era una delle massime autorità, senza boria, un compagno con il quale era sempre bello chiacchierare. A cominciare da 'Amici Miei'. Ma anche di arte e di storia di Firenze. Su questi argomenti si informava con puntualità, precisione, spirito critico, facendo un passo dopo l’altro. Il primo dei quali consisteva di solito nel promuoverne la conoscenza, nel rivendicare l'importanza artistica e culturale di film o artisti che i più, a cominciare da certi intellettuali e 'cattedratici', mettevano in discussione o, semplicemente, negavano".

"Senza dimenticare - ha concluso l'assessora Giuliani - quel suo stare sempre un passo di lato, ma con perseveranza, per promuovere tutto quel meraviglioso e vivissimo associazionismo culturale così caratteristico della nostra città. In breve: Firenze ha perso uno dei suoi figli migliori".

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio stampa

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