Il cardinale Simoni visita il carcere di Volterra per il suo 95esimo compleanno

Pomeriggio intenso di emozioni quello vissuto dal Cardinale Ernest Simoni nella sua visita a Volterra alla Casa di reclusione.

Il Cardinale Simoni, arrivando a Volterra, è stato accolto dal vescovo Monsignor Roberto Campiotti nella Cattedrale di Santa Maria Assunta.

Il Porporato si è soffermato in preghiera nella cappella del Santissimo Sacramento e alle reliquie del Papa Martire San Lino, patrono della Diocesi e ai piedi della statua lignea della Madonna dei Chierici.

Il presule albanese si è poi recato nella Casa di reclusione situata nella Fortezza Medicea, risalente alla fine del 1400 e che ospita circa 180 detenuti.

Il Cardinale ha presieduto la Santa Messa con il vescovo, il cappellano del carcere don Paolo Ferrini e il parroco della Cattedrale don Francesco Spinelli.

Il sacro rito è stato officiato nel cortile del carcere, alla presenza del personale della Polizia penitenziaria e del Sindaco Giacomo Santi. Qui, il 23 settembre 1989, aveva celebrato la Santa Messa San Giovanni Paolo II nella sua visita storica alla città di Volterra.

I detenuti, raccolti in un silenzio rispettoso, sono rimasti fortemente commossi dal racconto della vita di don Ernest, definito da Papa Francesco martire vivente, e dalla narrazione dei lunghi anni scontati nelle atrocità delle galere dell'Albania del regime ateo nello scorso secolo dove ingiustamente ha scontato 30 anni tra prigionia e lavori forzati nelle miniere e nelle fogne.

È stata data lettura di una speciale lettera accolta da uno scrosciante applauso a firma del Santo Padre Francesco che ha fatto pervenire al Cardinale Simoni in occasione dell’importante genetliaco nella visita al carcere di Volterra.

"Caro fratello, nel giorno del Suo 95° compleanno, rendo grazie a Dio per il dono della Sua vita e per il Suo generoso servizio alla Chiesa. So che oggi celebrerà insieme ai fratelli detenuti della Casa di Reclusione presso il Carcere di Volterra. Le chiedo specialmente di portare a tutti il mio cordiale saluto e la mia benedizione. Grazie per la Sua vicinanza, le Sue preghiere e, soprattutto, per la Sua testimonianza. Affidando le Sue intenzioni all'intercessione della Beata Vergine Maria, Le chiedo di non dimenticare di pregare per me. Che Gesù La benedica e la Vergine Santa La custodisca. Francesco".

"Ringrazio il Signore per il dono della vita, - ha affermato il Cardinal Simoni - in modo particolare il mio grazie per il dono del sacerdozio, la cosa più bella è lavorare nella vigna del Signore vivendo alla sua sequela, a servizio della Santa Chiesa e del Popolo di Dio, concorrendo alla salvezza delle anime. Era mio desiderio stare con i detenuti in questo anniversario.Durante i giorni drammatici dolorosi della prigionia non avrei immaginato di arrivare a questa veneranda età. Ogni giorno durante la mia prigionia sembrava l'ultimo. Ogni momento pensavamo che non avremmo potuto rivedere l'alba del nuovo giorno. E invece il Signore ci ha donato una nuova alba, ha spezzato le catene della prigionia e dell'oppressione e siamo riusciti con il suo aiuto a riaprire le chiese, a ricominciare il nostro apostolato a servizio del popolo che sempre, durante quelle atroci sofferenze, guardava alla Croce di Cristo, benché ogni simbolo religioso era stato distrutto e abbattuto, lo sguardo era però sempre rivolto a Cristo,invocando il suo aiuto per sopportare la persecuzione con l'intercessione della Santissima Madonna.”

 

 

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