L’onorevole Federico Gianassi, capogruppo del Pd in Commissione Giustizia, e l’onorevole Pd Andrea Casu, membro della IX Commissione Trasporti, hanno presentato questa mattina a Firenze due proposte di legge in tema di sicurezza stradale, che riguardano le modifiche degli articoli 589-bis e 590-bis del Codice penale per l’introduzione di specifiche aggravanti per chi usa smartphone e apparecchi elettronici mentre si guida e le modifiche all’articolo 72 del Codice della strada per l’installazione obbligatoria dei sensori salvavita sui mezzi pesanti a tutela di ciclisti e pedoni.
Insieme ai due deputati erano presenti anche Stefano Giorgetti, assessore alla mobilità del Comune di Firenze, Valentina Borgogni, presidente dell’Associazione Gabriele Borgogni, Francesco Ciai, presidente della Fondazione Claudio Ciai, Andrea Ciappi, presidente della Fondazione Matteo Ciappi Onlus, Stefano Guarnieri, presidente dell’Associazione Lorenzo Guarnieri.
“La sicurezza stradale deve essere considerata una priorità per il Paese. Non dobbiamo più assistere a morti, feriti, distruzione, dolore e angoscia che si ripropongono quotidianamente sulle nostre strade – ha dichiarato l’onorevole Pd Federico Gianassi -. Dopo i fatti terribili successi nelle ultime settimane, anche qui a Firenze, noi mettiamo in campo due proposte di buon senso che, ne siamo convinti, vanno nella direzione giusta. Auspichiamo che governo e maggioranza accolgano queste proposte”.
“Le nostre proposte vanno nella direzione di garantire più sicurezza nelle strade, più prevenzione già a partire dalla scuola e più attenzione e cura verso tutte le vittime e le loro famiglie - ha affermato l’onorevole Pd Andrea Casu -. Quando si colpisce qualcuno mentre si sta girando un video alla guida, non si commette un incidente ma una vera e propria violenza stradale. Non basta intervenire sulle sanzioni dobbiamo aprire gli occhi delle nuove generazioni e di tutti noi sui rischi e sui pericoli che disattenzione e velocità possono generare”.
“Appoggiamo convintamente questa iniziativa che risponde a una criticità vera. Come Amministrazione abbiamo lavorato con Alia dopo gli incidenti di inizio 2022 per dotare i mezzi di sensori - ha affermato l’assessore Stefano Giorgetti -. E con Anci avevano già proposto una modifica in tale senso al Codice della strada che non è stata però recepita. Auspichiamo che con questa iniziativa parlamentare si giunga quanto prima alla modifica del codice per dotare i mezzi in circolazione dei sensori in modo da ridurre da subito i rischi di nuovi incidenti”.
La prima proposta di legge (n.1392) riguarda le modifiche agli articoli 589-bis e 590-bis del Codice penale in materia di omicidio stradale e di lesioni personali stradali gravi o gravissime.
Sempre più frequentemente si verificano gravissimi incidenti stradali dovuti al fatto che il conducente dell’auto utilizza il cellulare o altro apparecchio elettronico analogo mentre guida. I dati che la Polizia Stradale ha fornito a fine 2022 per quel che riguarda gli incidenti stradali e le vittime da essi causati riportano che: “Nel 2022, rispetto al 2021, sono aumentati gli incidenti stradali del 7,4%, 69.963 contro i 64.788 dell'anno prima; gli incidenti mortali sono stati 1.345 e le vittime 1.471. Anche questi dati hanno registrato un aumento rispettivamente del 7,5% e del 10,9%” (https://www.poliziadistato.it/articolo/polizia-stradale-il-bilancio-del-2022). Siamo di fronte ad un numero di vittime elevato, che, secondo quanto sostenuto dall’associazione vittime della strada, deve essere integrato dai dati forniti dai Carabinieri e dalle Polizie Municipali e che porterebbe la cifra di vittime del 2022 a oltre 3000, di cui almeno 300 pedoni investiti sulle strisce.
“In Commissione Giustizia avevamo già chiesto da tempo di considerare l’uso dello smartphone mentre si guida come la guida in stato di ebbrezza o sotto uso di sostanze stupefacenti, aggravanti già previste dall’ordinamento per l’omicidio stradale – hanno affermato Gianassi e Casu -. I nostri emendamenti, in tal senso, sono stati bocciati dalla maggioranza, ma non demordiamo e rilanciamo”. “Con questa proposta di legge – hanno continuato Gianassi e Casu - si richiede una modifica alla legge n. 41 del 2016, inserendo tra le circostanze aggravanti previste dagli articoli 589-bis e 590-bis anche quella, al momento assente, di incidenti provocati da un guidatore che stia usando il cellulare o altro apparecchio durante la marcia, colmando quello che appare essere un vuoto legislativo non più accettabile”.
La proposta di legge si compone di due articoli e inserisce tra le fattispecie dell’omicidio stradale e delle lesioni stradali gravi e gravissimi anche i divieti previsti dall’articolo 173 comma 2 del Codice della Strada, laddove si stabilisce che “è vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici, smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle Forze armate e dei Corpi di cui all'articolo 138, comma 11, e di polizia. È consentito l'uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie che non richiedono per il loro funzionamento l'uso delle mani”.
La seconda proposta di legge riguarda le modifiche all’articolo 72 del Codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, concernenti l’obbligo di installazione di dispositivi per salvaguardare l’incolumità di pedoni e ciclisti. In Italia negli ultimi anni, soprattutto nei contesti urbani frequentati da ciclisti e pedoni, si sono verificati numerosi incidenti gravi e anche mortali a causa dell’angolo cieco dei mezzi pesanti, che porta ai conducenti una limitata o nulla visibilità su determinate zone intorno al loro veicolo. Dall’inizio del 2023, su tutto il territorio italiano, si sono registrate 87 vittime tra i ciclisti: tutti i sinistri sono stati causati da camion e betoniere. A livello nazionale gli incidenti mortali causati da autocarri sono stati 17. L’Unione Europea ha già deliberato che a partire da luglio 2024 tutti i nuovi autocarri venduti in Europa dovranno essere conformi con le Norme generali di sicurezza (Gsr) aggiornate in base a quanto predisposto dal “Regolamento UE 2019/2144 relativo ai requisiti di omologazione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, nonché di sistemi, componenti ed entità tecniche destinati a tali veicoli, per quanto riguarda la loro sicurezza generale e la protezione degli occupanti dei veicoli e degli altri utenti vulnerabili della strada”.
“I Comuni sono impegnati su questo tema ma hanno bisogno del supporto nazionale” - hanno sottolineato Gianassi e Casu -. Per questo chiediamo con questa proposta di legge che si introduca nel Codice della strada l’obbligo della presenza di sistemi di segnalazione visiva di pedoni e ciclisti sui veicoli a motore destinati al trasporto di persone e merci facenti parte delle categorie M2, M3, N2, N3, e dunque con possibilità di circolare solo se dotati di dispositivi di rilevazione degli utenti vulnerabili, situati in prossimità della parte anteriore del veicolo o sul lato del marciapiede”.
A questo si aggiunge la richiesta di istituire un apposito fondo messo a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per il rimborso di parte del costo sostenuto dalle imprese del settore per l’acquisto e l’installazione dei dispositivi di sicurezza.
“La sicurezza stradale va affrontata su molteplici settori, e il rapporto stretto tra Associazioni e Fondazioni che operano sul territorio e Istituzioni è fondamentale per affrontare e combattere un tema così drammatico - hanno dichiarato congiuntamente le Associazioni Borgogni e Guarnieri e le Fondazioni Ciai e Ciappi -. È necessario che la Politica sia al fianco dei familiari e di chi quotidianamente opera sul territorio locale e nazionale per salvare vite umane attraverso attività di educazione e prevenzione con i cittadini. Le proposte presentate oggi sono indispensabili per arrivare al tanto sperato ‘zero vittime’ richiesto anche dalla Comunità Europea”.
Fonte: Ufficio Stampa
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