Vite sospese, un film sulle leggi razziali del '38 proiettato alla Sant'Anna di Pisa

Il 16 ottobre cade l’85esimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali: in questa data, nel 1938, i cittadini italiani di origine e fede ebraica, docenti e studenti, sono stati espulsi dalle scuole e dalle università, in virtù delle leggi razziste di Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini. Sempre il 16 ottobre, del 1943, avvenne la razzia al ghetto di Roma: 1023 ebrei deportati ad Auschwitz; 812, tra i quali 207 bambini, uccisi al loro arrivo. Alla fine del conflitto solamente 16 torneranno a casa. In occasione dell’85esimo anniversario, lunedì 16 ottobre 2023, la Scuola Superiore Sant'Anna ospita (inizio alle 17.30, aula magna) la proiezione del film “Vite Sospese – Dal buio alla luce”, realizzato con le immagini del regista pisano Mario Benvenuti, per compiere un viaggio dal 1938, anno del comizio di Benito Mussolini per giustificare la scelta razzista del suo regime, alla Liberazione, raccontando Pisa, sbrecciata dai proiettili e dalle bombe, che torna alla vita.

Al termine della proiezione intervengono Michele Emdin (coordinatore del Centro Health Science della Scuola Superiore Sant'Anna e docente di Cardiologia) con “Domani avvenne. Ricordare bisogna”; Salvatore Settis (professore emerito e già direttore della Scuola Normale Superiore) con “Il buio delle leggi razziste”; Saulle Panizza (docente di Diritto Costituzionale dell’Università di Pisa) con “La luce della liberazione”. “Ricordare è un tributo a chi è stato offeso, a chi è stato ucciso perché il suo sacrificio non sia vano. Ricordare è un obbligo morale per ciascuno, che ci spinge a guardare agli avvenimenti di oggi, avvertita la lezione della memoria di ieri”, perché, come ha scritto Primo Levi, “E’ avvenuto quindi può accadere di nuovo”.

“Vite sospese” è il nome del lavoro collettivo di docenti, studentesse, studenti della Scuola Superiore Sant’Anna, della Scuola Normale Superiore, dell’Università di Pisa, che prende spunto da una giornata dedicata, nel 2018, ai 20 docenti e ai 290 studenti ebrei espulsi dalle università pisane. In quell’occasione le allieve e gli allievi di Sant’Anna e Normale hanno raccontato le vicende personali di loro coetanei “sospesi” dalle università ed è stata mostrata un’installazione artistica nella Chiesa di Sant’Anna, animata da voci e immagini di una discesa agli inferi sino al momento della Liberazione. Da quella giornata è nato un libro che ha ricevuto il “Premio Matteotti” della Presidenza del Consiglio nel 2021 e oggi si è trasformato in un film.

“Vite sospese: dal buio alla luce” è il film che ripercorre eventi partendo dalla placida Pisa degli anni ’30, nelle immagini di Mario Benvenuti, per arrivare alla piazza di Trieste che il 18 settembre 1938 si popola di camicie nere al comizio del Duce sulla scelta razzista del Regime; alla lettera monito e insegnamento di Naftoli Emdin, docente di Medicina Legale espulso dall’Università pisana ai suoi figli; alle immagini animate della propaganda della rivista “Difesa della Razza”; alle immagini degli studenti espulsi, ai monologhi (scritti da Annick Emdin) dei sommersi (lo studente, l'omosessuale, il prigioniero politico), recitati dalle attrici e dagli attori di Binariovivo, sino alle immagini sulla guerra partigiana e della liberazione dei Campi, alle parole scolpite di Primo Levi e Pietro Calamandrei, e alla Pisa ferita che riprende la vita dopo la Liberazione.

La prima proiezione di “Vite Sospese – Dal buio alla luce” è avvenuta in occasione dell’ iniziativa promossa dall’Università di Pisa nell’anniversario della Liberazione dal 24 al 26 aprile di quest'anno, nel palazzo della Sapienza (promotore Saulle Panizza, organizzatrice Claudia Napolitano, coordinatrice operativa di Pisa University Press) e si è inserita come una delle numerose occasioni di celebrazione della memoria di quello che è stato e di trasmissione dei valori del ricordo alle nuove generazioni, dando vita al “Laboratorio della Memoria” stimolato dalle iniziative del Comitato “San Rossore 1938”.

Fonte: Scuola Superiore Sant’Anna

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