La Open Arms, ong spagnola, è attraccata con una propria nave nel porto di Marina di Carrara. Al suo interno ci sono 176 persone migranti, di cui oltre una novantina minorenni e una donna incinta.
È il settimo sbarco di migranti dell'anno nel porto apuano.
Sulla banchina Buscariol, ad attendere il natante si sono trovate le forse dell'ordine, la Croce Rossa, le autorità portuali e la Capitaneria di Porto, oltre Serena Arrighi, sindaco di Carrara, e Guidi Aprea, prefetto di Massa Carrara.
Dopo i controlli della polizia, i migranti sono stati accompagnati a gruppi nei padiglioni della Fiera di Carrara per i controlli sanitari e l'identificazione, oltre che per fornire loro la necessaria assistenza.
Fra le persone assistite ci sono infatti alcuni casi clinici, che necessitano di cure mediche. Inoltre, il dato sui minori potrebbe cambiare dopo gli accertamenti delle autorità. Tuttavia, nessuno risulta in pericolo di vita o in particolare situazione grave.
Il prefetto Aprea ha confermato che 84 persone rimarranno nei centri di accoglienza toscani, mentre il resto verrà distribuito fra Emilia Romagna, Lombardia, e Veneto (che accoglieranno solo minorenni) e Liguria (a cui verranno destinati sia minorenni che maggiorenni.
Tra i migranti, uno ha cercato di scappare dal porto, ma è stato bloccato a pochi metri dall'uscita e riportato fra il gruppo.
Arrighi ha poi dichiarato che "è il caso di cominciare a fare i conti con questo fenomeno storico", riferendosi al flusso dei migranti e ai loro sbarchi, nonché al tema dell'accoglienza. Secondo il sindaco carrarese, le strutture cominciano a essere poche a confronto con il numero sempre più cospicuo di persone in arrivo, elogiando peraltro il lavoro fatto insieme alla prefettura e al tessuto di volontari del territorio.
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