Un incontro per parlare di sicurezza sul lavoro insieme agli studenti dell'istituto Checchi

Educare le nuove generazioni all'importanza dei temi legati alla sicurezza sui luoghi di lavoro. E' l'obiettivo dell'iniziativa che questa mattina ha visto protagoniste le classi terze e quarte degli indirizzi tecnici e professionali dell'istituto superiore “Arturo Checchi”, che al Teatro Pacini hanno incontrato Evaretto Niccolai, presidente provinciale e consigliere nazionale Anmil, Emma Marrazzo, madre di Luana D’Orazio, giovane vittima di un incidente sul lavoro avvenuto nel 2021 in un'azienda tessile di Montemurlo, il compagno Alberto Orlandi e la cugina Ilaria Colombraro, che ha presentato agli studenti la sua tesi di laurea sulle morti bianche e gli infortuni sul lavoro.

All'incontro, durante il quale sono intervenuti il vice preside Francesco Donato, in rappresentanza della dirigente scolastica Genny Pellitteri, e la vicesindaca Emma Donnini, ha partecipato anche il fotografo Nicola Cioni, presidente della giuria del concorso “Scatta la sicurezza”, realizzato all'interno delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado del Comune di Fucecchio.

Il concorso, che ha visto gli studenti impegnati nel cercare di ritrarre, attraverso la fotografia, l'importanza della sicurezza sui luoghi di lavoro, si concluderà sabato 14 ottobre, con la premiazione dei vincitori in occasione del convegno dedicato alla Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. Un percorso, quello all'interno delle scuole di Fucecchio, culminato questa mattina dopo gli incontri avvenuti con le classi quinte delle scuole primarie e con le classi terze delle scuole secondarie di primo grado, che hanno visto la partecipazione di circa 400 studenti tra i due ordini di scuole.

"Il Comune di Fucecchio in questi anni ha scelto di essere vicino all'Anmil per portare nelle scuole il tema della sicurezza attraverso tanti progetti e linguaggi diversi - ha spiegato la vice sindaca Emma Donnini -. Lo scorso anno abbiamo realizzato uno spettacolo utilizzando un linguaggio teatrale, quest'anno invece abbiamo scelto la fotografia attraverso il concorso "Scatta la sicurezza", dove la parola scatta ha un duplice significato: di urgenza, in quanto necessaria ogni giorno e in ogni luogo di lavoro, e di linguaggio fotografico. Un concorso che vuole spingere i nostri ragazzi e le nostre ragazze ad una riflessione su una tematica di fondamentale importanza".

All'intervento della vicesindaca ha fatto seguito quello del presidente provinciale Anmil Evaretto Niccolai che, dopo aver raccontato alla platea degli studenti la sua storia, ha lanciato ai giovani un messaggio importante:

"Abbiate a cuore la vostra sicurezza e fate attenzione: rifiutatevi di fare qualcosa che ritenete pericoloso perché la vostra vita viene prima di qualsiasi altra cosa".

"La scuola è il luogo in cui si forma la sicurezza - ha proseguito il vice preside Francesco Donato - quindi è una tema che ci sta a cuore e che ogni giorno teniamo presente nelle attività che svolgiamo all'interno del nostro istituto. È uno dei compiti della scuola formare i giovani su tematiche così importanti che li accompagneranno nell'intero arco della loro vita".

La parola è poi passata ai familiari di Luana D'Orazio a partire dalla cugina, Ilaria Colombraro, che ha mostrato e raccontato agli studenti la sua tesi di laurea.

"Ho scelto questo tema in primis per dovere morale nei confronti di Luana, e poi perché nel 2023 i numeri di morti sul lavoro sono da brividi e non sono più accettabili. L'obiettivo della mia tesi è stato quello di sottolineare l'importanza della cultura della prevenzione per evitare di mettere in pericolo la propria vita e la vita altrui. Voi - ha concluso riferita agli studenti - sarete i futuri lavoratori e se vi capiterà di imbattervi in qualcosa che non va denunciate perché si deve andare a lavoro per vivere, non per morire".

Un monito sottolineato anche da Emma Marrazzo, madre di Luana, che ha rinnovato la sua vicinanza alle iniziative promosse dall'amministrazione comunale legate al tema della sicurezza sul lavoro.

"Dovete sempre denunciare quello che non va perché nessuno può togliervi il diritto di vivere. Abbiate a cuore la vostra vita, perché una disattenzione per spegnerla per sempre. Quando Luana usciva di casa per andare a lavoro ero tranquilla perché pensavo che si trovasse in un luogo sicuro ma non era così. E questo non si può accettare. Non potrò mai più avere indietro mia figlia ma porto avanti questa battaglia per lanciare un messaggio, soprattutto alle giovani generazioni, i futuri lavoratori di domani".

Fonte: Comune di Fucecchio - Ufficio Stampa

Notizie correlate



Tutte le notizie di Fucecchio

<< Indietro

torna a inizio pagina