Luca Lusini, da Cerreto Guidi al tetto del mondo: "La gravity bike è la mia moto senza motore"

In sella alla gravity bike

In sella alla gravity bike

Sembra un proiettile, anzi un'astronave, a qualcuno può ricordare i supereroi dei fumetti. In realtà è un 22enne di Cerreto Guidi, si chiama Luca Lusini ed è campione del mondo. Anzi, è campione del mondo due volte. Quando si mette il casco e la tuta si trasforma, sale in sella alla sua gravity bike e non ce n'è per nessuno. A luglio a Gaiole in Chianti ha vinto il titolo mondiale proprio in gravity bike portando Cerreto sul tetto del mondo, per lui è un bis dato che già nel 2021 aveva battuto tutti i rivali. Giovanissimo, ha voglia di crescere e fame di vittoria.

Ma partiamo dall'inizio, cos'è la gravity bike?
Il mondo della gravity bike è un mondo di gare in discesa. Si sale sul mezzo e si scende a grande velocità. Nel mondiale, come nell'italiano, si scende a batterie di più persone, solitamente quattro. Invece in quello toscano si scende a cronometro e bisogna completare il tratto nel minor tempo possibile.
Di che tipo di mezzo si tratta?
Molti la definiscono una bici senza pedali, perché a vederla sembrerebbe così. Io invece voglio chiamarla moto senza motore, perché la velocità è alta e le mosse di noi atleti ricordano quelle della Moto Gp. In più corriamo con caschi e tute appositi, in curva ci pieghiamo come nel motociclismo.
A che velocità si scende? E dove si corre?
Al mondiale abbiamo raggiunto anche i 100 chilometri all'ora. Diciamo che è difficile scendere sotto gli ottanta chilometri orari. Si corre in discesa su pezzi di strada asfaltati e chiusi al traffico.
Che sensazione è essere due volte campione del mondo?
Beh che dire, è stato un momento di grandissima felicità. La gravity bike può non essere molto conosciuta, ma essere campione del mondo è un sogno che ho fin da piccolo. Sono grande appassionato di Moto Gp e quando la guardavo da bambino mi dicevo "Voglio vincere anche io, voglio arrivare lassù". Ce l'ho fatta e sono contento.
Come ci si allena?
Non è facile perché non ci si può allenare normalmente in strada, è pericoloso con le auto che passano. Mi alleno vicino casa in centro a Cerreto Guidi, su una discesa nei pressi di dove vivo. Più che allenarmi valuto le modifiche da fare al mezzo.

La prima gravity bike costruita da Lusini

Si corre anche nell'Empolese Valdelsa?
Certo. La prima tappa del campionato italiano è stata a Castra, nel comune di Capraia e Limite. Avete presente la corsa coi carretti che si fa in quel paesino? La corsa è stata proprio su quella discesa.
E anche nel campionato italiano te la cavi bene.
Manca una tappa alla fine e sono primo...
Com'è nato l'amore per la gravity bike?
Anni fa con un mio amico decidemmo di restaurare un carretto a cuscinetti di mio papà. Mentre cercavamo gare in zona, anche in modo goliardico, ci siamo imbattuti in un video su Youtube. Io e mio padre abbiamo scoperto la gravity bike e ci siamo innamorati. Nel 2017 ho fatto la mia prima gara.
Il mezzo è opera tua?
La prima volta costruimmo noi la gravity bike. Il modo più semplice per farlo è prendere una Bmx e ruotare il telaio di centottanta gradi, per poi aggiustarla a seconda della fisionomia. Adesso però la bici non la costruisco io, ma un amico, però io e mio padre la progettiamo al cento per cento, a partire dal singolo bullone.
Qual è la tua caratteristica principale?
Ti direi che è il fatto di non arrendermi mai. Faccio un esempio dell'ultima vittoria. Il sabato, alle prove cronometrate, ero secondo con un bel distacco dal primo. Non mi sono lasciato abbattere, ho dato il massimo e la domenica ce l'ho fatta, sono arrivato primo.
E i tuoi idoli chi sono?
Parlando di Moto Gp, la mia grande passione, il mio idolo è Marco Simoncelli, che purtroppo non c'è più. Mi rivedo molto in Marc Marquez per il modo in cui guida.
Può crescere il movimento della gravity bike?
Ancora è uno sport poco conosciuto ma è in crescita. Proprio per renderla più 'famosa' ho deciso di creare una pagina Facebook che si chiama Reparto Corse LAL, chiunque può visitarla. Stiamo progettando il sito.

Cerreto Guidi intanto si coccola il suo campione del mondo, in attesa che molta più gente venga a conoscenza di questa "moto senza motore". Non rimane altro che fare un bell'in bocca al lupo al giovane Luca Lusini per il prosieguo della sua carriera.

La gravity bike con cui Lusini ha vinto due mondiali

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