Decoro e suolo pubblico: regole più stringenti a Siena

Decoro urbano, rispetto del territorio e tutela del centro storico Patrimonio Unesco. Sono questi gli obiettivi che si pongono le nuove regole poste dal Comune di Siena per il contrasto di fenomeni relativi all’occupazione irregolare del suolo pubblico a fini commerciali. E’ stata infatti firmata dal sindaco di Siena Nicoletta Fabio, un’ordinanza, adottata anche da altre realtà della Toscana, che prevede sanzioni amministrative e chiusura dell’esercizio per un periodo non inferiore ai cinque giorni in caso di mancato rispetto dei regolamenti in materia di suolo pubblico e decoro urbano. L’ordinanza entrerà in vigore da domani, mercoledì 27 settembre. A presentare il documento l’assessore alla sicurezza e polizia municipale Enrico Tucci, l’assessore al commercio e turismo Vanna Giunti e l’assessore al decoro urbano Barbara Magi, insieme al comandante della Polizia Municipale di Siena Marco Manganelli.

Il testo. Nel testo del documento si legge ai sensi della legge 94/2009 “il Sindaco per le strade urbane quando ricorrono motivi di sicurezza pubblica, per ogni luogo, può ordinare l’immediato ripristino dello stato dei luoghi a spese degli occupanti e, se si tratta di occupazioni a fini di commercio, la chiusura dell’esercizio fino all’adempimento dell’ordine e del pagamento delle spese e della prestazione di idonea garanzia e, comunque, per un periodo non inferiore a cinque giorni”.

Per quanto riguarda la specifica chiusura dell’esercizio l’ordinanza specifica che “la sanzione della chiusura dell’esercizio sia qualificabile come sanzione accessoria rispetto alla violazione dell’articolo 20 Codice della Strada che già prevedeva l’obbligo della rimozione delle opere abusivamente installate, contestato che in alcune zone della città, soprattutto all’interno del centro storico sito Unesco siano numerosi gli episodi di occupazione irregolare di suolo pubblico, cioè in assenza di titolo autorizzato, in eccedenza rispetto alla superficie autorizzata e in difetto rispetto alle attrezzature e arredi previsti da parte di titolari di esercizi commerciali e di pubblici esercizi”.

Nel documento si legge come sia stato constatato che, in alcune zone della città, “soprattutto all’interno del centro storico sito Unesco, siano numerosi gli episodi di occupazione irregolare di suolo pubblico, cioè in assenza di titolo autorizzativo, in eccedenza rispetto alla superficie autorizzata e in difetto rispetto alle attrezzature e arredi previsti da parte di titolari di esercizi commerciali e pubblici esercizi”. Si è verificato, inoltre, che “il fenomeno dell’occupazione sine tituolo degli spazi pubblici abbia determinato, da alcuni anni a questa parte, una incontrollata espansione delle attività per fini di commercio, compromettendo, soprattutto nelle ore serali e notturne, l’ordinata e libera fruizione degli spazi pubblici, nonché violando il principio di leale concorrenza fra le imprese”. Ed ancora si considera che “il fenomeno ha assunto tali proporzioni da compromettere la sicurezza della viabilità pedonale e veicolare, generando pericoli per la pubblica incolumità, atteso che le occupazioni abusive di aree pubbliche riducono gli spazi accessibili ai pedoni”.

“E’ rilevata – prosegue l’ordinanza – la necessità di perseguire, in maniera strutturata, un fenomeno di degrado avente dimensioni collettive e radicate nel contesto ambientale”, preso atto che “con il provvedimento si intendono perseguire le osservazioni provenienti dal Ministero per I beni e le Attività Culturali di cui alla direttiva 10 ottobre 2012, a mente delle quali la tutela dei beni storici, artistici e architettonici di interesse nazionale ed internazionale che vedono il centro storico di Siena come ‘patrimonio dell’umanità Unesco’, passa anche attraverso una corretta fruizione degli spazi pubblici prossimi ai monumenti meta di flussi turistici particolarmente rilevanti”. “L’occupazione abusiva delle aree pubbliche – continua il documento – si risolve anche in una sostanziale evasione del tributo comunale”. Nel documento si legge poi che “alla violazione dell’articolo 20 Codice della Strada consegue, oltre al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria, la sanzione accessoria dell’occupazione abusiva e, nel caso di occupazione ai fini di commercio, la chiusura dell’esercizio per un periodo che va da un minimo di cinque giorni fino al pieno adempimento dell’ordine di ripristino dello stato dei luoghi e al pagamento delle spese o alla prestazione di idonea garanzia”.

Il documento, dunque, ordina “di procedere a carico di chiunque occupi, all’interno del centro storico di Siena per fini di commercio, senza alcun titolo autorizzatorio rilasciato dal Comune, il suolo pubblico” e stabilisce che “entro e non oltre cinque giorni consecutivi dalla contestazione o notificazione del verbale di violazione la Polizia Municipale o gli altri soggetti individuati, provvederanno a trasmettere copia dello stesso al dirigente del Suap; nei successivi cinque giorni consecutivi dalla trasmissione del verbale di violazione, il dirigente procederà all’applicazione della sanzione accessorio della chiusura dell’esercizio commerciale o dell’esercizio di somministrazione di alimenti e bevande per un periodi di cinque giorni e comunque sino al completo ripristino dello stato dei luoghi; in caso di reiterazione della violazione specifica nell’arco dei 365 giorni successivi dalla contestazione o notificazione del precedente verbale di violazione, la sanzione accessoria della chiusura dell’esercizio commerciale o del pubblico esercizio commerciale o dell’esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, è raddoppiata rispetto a quella precedentemente comminata; il provvedimento di temporanea sospensione del titolo dell’esercizio dell’attività e contestuale chiusura temporanea dell’esercizio stesso è esecutivo dal settimo giorno successivo a quello della sua notificazione”.

Le dichiarazioni. “Ciò che è avvenuto durante e dopo il Covid in materia di suolo pubblico – spiega l’assessore alla Polizia Municipale Enrico Tucci - è un fenomeno che ha assunto dimensioni fuori da ogni controllo, per questo è necessario cercare di restituire alla città un ordine preciso. La sola sanzione amministrativa non bastava evidentemente e per questo, come già avvenuto in altri comuni toscani, abbiamo deciso di aggiungere un’ulteriore sanzione accessoria che comporta la chiusura del locale”. “Le richieste fatte durante il periodo pandemico – prosegue Tucci - e il complicato momento economico attraversato hanno congelato una serie di situazioni che spesso sono sconfinate in vere occupazioni abusive di aree pubbliche causando problemi di non poco conto alla sicurezza dei cittadini”.

“La nuova ordinanza legata al suolo pubblico, essendo fortemente collegata anche a problemi di decoro urbano, riguarderà anche irregolarità di utilizzo del sovra suolo – aggiunge l’assessore al decoro urbano Barbara Magi – Molti commercianti hanno sfruttato il momento legato al Covid come un lascia passare per tutto, spesso anche compromettendo il decoro cittadino. In certe situazioni l’esposizione di prodotti o di merce in vendita ha letteralmente tappezzato le mura e le strade della nostra città. Sarà nostra cura predisporre un aggiornamento dei regolamenti vigenti perché nel 2024 la città risulti più pulita e ordinata”.

“La concorrenza sleale e la collaborazione di tutti, associazioni di categoria in primis, è una delle richieste più ricorrenti che ci è giunta di commercianti stessi in questi primi mesi di mandato – spiega l’assessore al commercio e turismo Vanna Giunti – Credo che cercare di stabilire delle regole, che anticipino il ritorno alla normalità previsto dal 31 dicembre 2023 sia necessario per restituire in alcuni casi la giusta dignità al nostro centro storico. Siamo vicini alle categorie produttive, ai residenti e agli ospiti della nostra città e lo dimostriamo con i fatti”.

Tra le novità che saranno introdotte anche la creazione di un “nucleo di vigilanza del centro storico Unesco” della Polizia Municipale. “Siamo partiti – sottolinea il Comandante della Polizia Municipale Marco Manganelli - dalla definizione riportata nella proclamazione del centro storico di Siena come sito Unesco. E’ nata infatti l’esigenza di ricercare e di mettere in campo una tutela particolare per questa parte di città, individuando un gruppo di agenti che quotidianamente prestano servizio nel centro storico, giovani che conoscono anche lingue straniere e sono particolarmente motivati. Sono stati coinvolti in questo progetto per tutelare maggiormente il centro storico di Siena in materia di decoro e rispetto dei regolamenti e per osservare con occhio diverso i cambiamenti che ci sono dal punto strutturale ,commerciale e anche sociale. La nostra volontà, insieme a Sindaco e assessorati di competenza, è migliorare le condizioni di fruibilità di questa parte del territorio comunale, che è fragile e delicata sulla quale eventuali criticità possono avere anche connotazioni purtroppo irreversibili sul patrimonio artistico e storico. E’ una granmde responsabilità quella che abbiamo di fronte a tutta la comunità”. “Sulla scia di questa ordinanza – conclude Manganelli - bisogna prendere atto che alcune disposizioni saranno modificate e aggiornate per renderle più consone e attuali, adeguati alle esigenze e le necessità della città e di coloro che la vivono quotidianamente per residenza, lavoro, turismo”.

L’ordinanza sarà trasmessa tramite Pec a tutti gli esercenti.

Fonte: Comune di Siena - Ufficio Stampa

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