Linda Vanni, vice sindaco da 10 anni, è la candidata scelta dal Pd di Montopoli per le prossime elezioni comunali di maggio 2024. Ha avuto una lunga carriera all'interno delle istituzioni comunali e anche all'interno del partito. Si posiziona nell'ala più a sinistra dei Dem, portando avanti istanze a difesa delle minoranze, delle pari opportunità e dell'identità di genere. L'abbiamo intervistata:
Vanni, com'è partito e si è concluso il processo all'interno del partito che l'ha portata alla sua candidatura?
Da sei mesi ci stavamo domandando come realizzare il percorso per le elezioni all'interno del Partito Democratico. Abbiamo fatto una consultazione interna con gli organi interni (20 persone) più i consiglieri comunali e gli assessori, quindi il gruppo di maggioranza. In tutto questo non abbiamo fatto solo la domanda "chi vorresti come sindaco?" ma abbiamo anche chiesto "cosa è andato bene in questi 9 anni, cosa c'è da migliorare, dai la tua disponibilità a candidarti? quale persona potrebbe fare il candidato o la candidata sindaco?". E' emerso che quasi l'unanimità degli intervistati ha fatto il mio nome.
La procedura è solo all'interno del Pd, ma pensa di aprirsi anche ad altri partiti del centrosinistra?
Stiamo già lavorando ad allargare l'alleanza, la nostra lista civica è solo composta dal Pd (Democratici per Montopoli), l'intenzione è quella di allargare e includere tutte le forze democratiche e progressiste che troviamo a Montopoli. Abbiamo iniziato da svariate settimane, dai primi di luglio, l'obiettivo è quello di includere e non escludere. Con la mia candidatura sarò anche io partecipe di questi tavoli in cui parleremo con forze politiche e con le associazioni.
Prima diceva che nel questionario avete chiesto cosa è andato bene e cosa è andato male. Come hanno risposto i membri della maggioranza?
Ci è stato riconosciuto di aver accresciuto i momenti di socialità e gli eventi in città. Poi non abbiamo mai aumentato tasse comunali, anche per servizi a domanda individuale come nidi e trasporti, abbiamo tenuto le tariffe molto basse. Per gli investimenti sulla parte sociale abbiamo investito quasi un milione di euro. Ci è stato riconosciuto anche l'intervento sulle scuole, un elemento di criticità e di discussione, su cui però sono stati investiti 9 milioni di euro.
Cosa c'è da migliorare: ci sono delle opere o da iniziare o da portare a termine, come il rifacimento della stazione ferroviaria di San Romano. Era un'iniziativa che ci doveva contraddistinguere in questa legislatura ma il covid ha bloccato tutto e c'è stato il cambio dei prezzi con listini aumentati, il cambio di codice appalti, un rallentamento generale. Il cantiere dovrebbe essere imminente.E poi la questione della scuola di Marti, da concludere nei prossimi mesi. Nella totalità però ci sono stati più elementi positivi che negativi tra quelli segnalati.
La questione scuole è un elemento difficile per Montopoli e da tempo se ne discute. Si poteva fare qualcosa di più o qualcosa di meglio?
Noi abbiamo messo in cantiere, una cosa fatta da poche amministrazioni, dei controlli strutturali su tutti gli edifici. A Marti sono stati trovati i primi problemi, passando a Capanne poi è emerso il secondo problema. Speravamo di finire il cantiere di Marti prima. Il tema della sicurezza è importante, se abbiamo rilevato criticità siamo intervenuti, tra pochi anni ci saranno scuole sicure su tutto il territorio.
C'è da fare anche un ragionamento come priorità per parlare con i cittadini e il mondo delle scuole sul futuro. A Montopoli calano i bambini iscritti, come in tutta Italia. Con una partecipazione diffusa sul tema della scuola dovremo programmare interventi per edifici scolastici. Non parliamo di razionalizzazione ma di benefici per bambine e bambini, credo che sarà importante riutilizzare edifici pubblici per fini sociali e culturali (penso a Villa Camalich). Non saranno gli accorpamenti come quelli del ministro Valditara, invece che dare risorse alle scuole pensa a tagli profondi, cosa che non abbiamo mai fatto.
La sua candidatura arriva in un momento in cui il Pd sta cercando di attraversare un nuovo corso, più a sinistra, legandosi anche alla sua storia all'interno del partito, dove ha sempre sostenuto mozioni di quella fazione interna (Zingaretti, Schlein, ecc). Crede che abbia aiutato alla candidatura questo nuovo corso della storia del partito o il lavoro fatto in questi 10 anni da vice?
Sono stata eletta la prima volta eletta in Consiglio comunale nel 2004, da 2014 a oggi ho fatto sempre il vice sindaco, in questi anni sono cresciuta dentro alle Feste de L'Unità e dentro il partito, ci sono sempre stata anche quando ero minoranza. Ho avuto ruoli a livello provinciale e ora anche a livello regionale (è nell'esecutivo guidato da Emiliano Fossi con delega a lavoro, occupazione e buona formazione). Ho portato avanti le mie idee, mi è sempre stato riconosciuto il ruolo di attivista presente che ha fatto il meglio per il bene del Pd. Non mi sono mai tirata indietro, il mio nome penso sia stato fatto anche da compagni e compagne e da membri del Pd di Montopoli perché coerente. Anche se non avessi fatto la vice in questi 10 anni, sarei sempre stata presente.
La sfida del 2024 sembra essere tosta, nel 2019 il centrodestra si sfaldò a Montopoli. Questa volta sembra voler far squadra e l'unità del centrodestra è la parola all'ordine del giorno. Cosa ne pensa?
Non so cosa succederà nel mondo del centrodestra, come si vede anche nei comuni vicini si aggregheranno per avere ancora più forza. Sarà una battaglia abbastanza dura, lo abbiamo visto alle politiche e nei sondaggi, Fdi e Lega sono ora con numeri importanti. Quello che ci interessa è l'unità e la condivisione con i cittadini, farci conoscere anche da chi non ci conosce.
Rispetto al sindaco, che ha espresso stima e orgoglio per la sua candidatura, lei ha un percorso più a sinistra, mentre invece Giovanni Capecchi viene dal mondo sindacale più moderato. Cambierà qualcosa nella gestione del governo locale se verrà eletta?
Non voglio parlare di discontinuità, forse me lo dico da sola ma ho il pregio di ascoltare e parlare con tutte e tutti, è stato il mio ruolo anche come assessore al sociale, quello di una predisposizione sempre all'ascolto. Sarò sempre in fase di ascolto e vicina a tutti i cittadini per parlare con loro, tutto partirà dalla costruzione del programma con i cittadini. Servirà un rinnovamento, c'è chi ha fatto due legislature, la lista sarà da costruire con nomi nuovi ma non rinnegherò certo questi 10 anni con la giunta Capecchi.
Ultima domanda: la politica è in casa, l'anno scorso si è sposata con Dario Danti, compagno di una vita, assessore a Volterra e ai vertici regionali di Sinistra Italiana. Le ha già dato l'ok per il suo partito?
Sinistra Italiana mi ha già contattata con Anna Piu, coordinatore provinciale, perché non è strutturato a Montopoli. È stato consultato anche Dario (ride, NdR), come condivido le sue attività politiche anche da assessore, condivideremo anche quello che succederà nel futuro.
Elia Billero
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