Residenze per studenti a Firenze, i sindacati: "Dopo le mobilitazioni risposte concrete"

A quasi un anno dall’inizio della campagna avviata congiuntamente da UDU – CGIL – SUNIA, e alle pressioni mosse nei confronti di Comune, Regione, Università e ARDSU in merito alla crisi abitativa (affitti e residenze universitarie), durante il tavolo di ieri sono finalmente arrivate delle risposte concrete da parte dell’amministrazioni coinvolte.

Per quanto riguarda le residenze universitarie, è arrivata comunicazione delle tempistiche di riapertura delle residenze che erano state chiuse totalmente o parzialmente per ristrutturazione. La residenza ATER è stata completamente ristrutturata e si sta procedendo alla predisposizione degli immobili, dunque è di prossima apertura. La residenza Calamandrei, con 100 posti su 504 disponibili nell’anno accademico 2022/23, tornerà a pieno regime per gennaio 2024. Più lenti i tempi per la residenza Caponnetto, i cui 248 posti letto torneranno disponibili a novembre 2024. Sono da segnalare l’acquisizione temporanea di 189 posti letto: 46 presso la residenza privata Campus X e gli altri presso enti privati. Ci diciamo soddisfatti come sindacati in quanto, in previsione, questo anno accademico potrebbero non esserci studenti e studentesse esclusi dalle graduatorie.

C’è da fare però una nota: stando alle dichiarazioni dell’ARDSU (assente al tavolo), sono 200 gli studenti e le studentesse che sono rimasti fuori dalle graduatorie del passato anno accademico. Questi 200 avranno la precedenza, insieme a chi già è stato convocato, al momento della prima convocazione del 3 ottobre. Tuttavia, il numero di studenti e studentesse tagliate fuori dal diritto allo studio si è abbassato a tale cifra perché molti hanno rinunciato al posto alloggio proprio per la tardività nelle convocazioni. Dunque non si tratta di un risultato ma di un fallimento dell’azienda per il diritto allo studio che non si è mostrata in grado di rispondere alla domanda studentesca.

Sul fronte "costruzione di studentati pubblici" da parte di Comune, Regione e Università (non tutti coinvolti negli stessi progetti), si notificano passi in avanti per il progetto riguardo alla conversione a residenza pubblica di Monna Tessa (Careggi). Oltre alla partecipazione manifestata dal Comune e dalla Regione per alcuni bandi, è uscita la nomina di Villa Bracci (Rovezzano) come possibile nuova residenza, anche se la gestione sarà privata. Per il progetto di Lupi di Toscana, fa sapere il Comune che è in attesa del finanziamento.

Progetto che procede quasi a vele spiegate è quello di San Salvi, essendo giunto il finanziamento della Regione e rimanendo il Comune solo in attesa della stipula del contratto. Dal Comune di Firenze è uscito anche l’invito agli incontri sulla progettazione del progetto di San Salvi. Come UDU – CGIL – SUNIA abbiamo accolto l’invito per portare le nostre voci al tavolo.

Tali risultati arrivano dopo una lunga serie di pressioni e di lotte portate avanti non solo questo anno ma anche negli anni scorsi e il confronto aperto proseguirà periodicamente. Ecco perché nonostante la soddisfazione per le risposte avute, non tiriamo i remi in barca. La nostra attività proseguirà fino a quando ci sarà bisogno di dare risposte sulla crisi abitativa.

Fonte: Cgil Firenze, Sunia Firenze, Udu Firenze

Notizie correlate



Tutte le notizie di Firenze

<< Indietro

torna a inizio pagina