Via Almirante a Grosseto si farà. Anpi considera l'eventualità di ricorso al Tar, l'assessora regionale alla Memoria Nardini: "Non è pacificazione è parificazione, è cancellazione della verità storica"
Via Almirante a Grosseto ha l'ok da parte della prefettura di Grosseto. Il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ne ha dato notizia, dopo aver dato via al percorso di via della Pacificazione Nazionale, via Enrico Berlinguer e appunto via Almirante. Un percorso che ha trovato la netta opposizione dell'Anpi cittadino per il ruolo che ha avuto Almirante, oltre a quello di parlamentare e leader del Msi, proprio a Grosseto: "capogabinetto della Rsi che nel 1944 proclamò un ignobile bando per l’immediata fucilazione di chi non collaborava con il regime nazista", come ha ricordato il Pd e le altre forze della sinistra.
Il sindaco ha affermato che la sua amministrazione farà di tutto per risolvere le questioni amministrative e burocratiche dei residenti. "Forse è il caso di ricordare che l'argomento è stato dibattuto, discusso e votato da due distinti Consigli comunali, quello della mia prima consiliatura e quello attuale. La volontà popolare espressa attraverso il Consiglio, massimo organo istituzionale cittadino, non può essere subalterna alle contestazioni di una qualsiasi sparuta minoranza".
Anpi Grosseto: "Almirante rimane una scelta sbagliata che l’amministrazione del capoluogo ha deciso di imporre alla città"
La norma, che stabilisce che la denominazione di nuove strade e piazze pubbliche non possa essere effettuata in mancanza dell'autorizzazione del Prefetto, ha infatti subito negli anni molti interventi da parte del legislatore in favore di un maggiore ruolo dei comuni, ai quali spetta ormai in via esclusiva il potere determinativo della toponomastica. Naturalmente faremo le nostre valutazioni, insieme a tutte realtà che in provincia di Grosseto costituiscono la Grande Alleanza Democratica ed Antifascista per la persona, il lavoro e la socialità, rispetto all'eventualità ed ai contorni di un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.
Valutazioni che dovranno però necessariamente partire da una attenta analisi delle motivazioni contenute nelle pagine del nulla osta rilasciato dell'Ufficio Territoriale del Governo, per il quale presenteremo richiesta di accesso agli atti in modo da approfondire, ad esempio, il parere negativo della Deputazione di Storia Patria di Firenze.
Il Comune di Grosseto, per ciò che riguarda questo specifico caso, ha infatti deciso di acquisirlo in conformità alle attuali disposizioni normative non volendo tuttavia tenere conto della contrarietà dell'ente a Giorgio Almirante dal punto di vista storico che, nei fatti, costituisce per il territorio maremmano l'ennesima riapertura di una ferita ancora oggi profonda per i tantissimi lutti provocati attraverso il "manifesto della morte" firmato dal gerarca fascista.
Tutti motivi sufficienti per determinare apprensione per l'ordine e la sicurezza pubblica che, incredibilmente, il sindaco del capoluogo di provincia sembra ignorare o dei quali non pare volersi fare carico nonostante le precise funzioni a lui attribuite dalla legge.
Il Comitato Provinciale dell'ANPI dedicato a Norma Parenti, medaglia d'oro al valor militare la cui uccisione è ascrivibile alla violenta repressione attuata congiuntamente dai fascisti della Repubblica Sociale e dai nazisti del Terzo Reich – ricorda infine il Presidente del Comitato Provinciale "Norma Parenti" – proseguirà con crescente determinazione l'impegno verso quel lavoro culturale di bianciardiana memoria intrapreso in questi anni.
Una responsabilità civica sempre premiata da interesse e partecipazione, come evidenziato anche durante il seminario sull'ottantesimo dell'inizio della Resistenza svolto lo scorso 7 settembre alla presenza di centinaia di cittadine e cittadini presso palazzo Aldobrandeschi, sede della Provincia di Grosseto".
Pd: "Delusi dalla decisione, continueremo a batterci"
“Su Via Almirante a Grosseto la Prefettura doveva dimostrare una maggiore sensibilità: avrebbe dovuto valutare con maggiore obiettività ogni aspetto della vicenda e prendere in considerazione il parere negativo della 'Deputazione di storia patria per la Toscana', come indicato peraltro nella risposta alla interrogazione parlamentare. La Pacificazione non si impone con la toponomastica ma con il rispetto di tutte le posizioni politiche e non dimenticando fatti tragici causati dalla violenza nazista e fascista. È infatti inevitabile che questa indicazione finirà con alimentare polemiche e divisioni tra la comunità cittadina creando ripercussioni di carattere sociale e politico. Siamo rimasti francamente delusi da questa decisione contro la quale continueremo a batterci: presenteremo a tutti i livelli istituzionali atti per impedire che la storia venga riscritta con l’avallo dei rappresentanti territoriali di governo e ministero dell’Interno", così il segretario del PD Toscana e deputato Emiliano Fossi, il deputato Marco Simiani, il segretario provinciale di Grosseto Giacomo Termine, il presidente della provincia Francesco Limatola, il segretario dell’Unione comunale Demetrio Cozzupoli, l’assessore Leonardo Marras, il capogruppo in consiglio comunale Davide Bartolini.
Nardini, assessora regionale alla Memoria: "Scelta pericolosa che manda un messaggio inaccettabile"
"Con il nulla osta della Prefettua arriva a compimento il piano oltraggioso della maggioranza dell'Amministrazione grossetana, la cancellazione delle responsabilità storiche spacciata come pacificazione nazionale". A dichiararlo è l'assessora regionale della Toscana con delega alla cultura della Memoria Alessandra Nardini, commentando il nulla osta all'intitolazione di una via ad Almirante, che il sindaco di Grosseto ha proposto come contestuale a un'intitolazione di altre due vie a Berlinguer e alla Pacificazione Nazionale. Prosegue Nardini: "È una scelta pericolosa, che manda un messaggio inaccettabile, ossia che furono tutti uguali, chi si oppose al nazifascismo e chi, invece, lo sostenne e fece parte di quel regime di oppressione e morte. Non è pacificazione, è parificazione, è cancellazione della verità storica, delle responsabilità storiche.
La storia, però, non si può riscrivere né negare, ci racconta chi scelse la parte giusta e chi quella sbagliata e ci dice chiaramente che il fascismo non ha fatto anche cose buone, ma è stato violenza, privazione di libertà, orrore, distruzione e morte.
Per questo penso che sia incredibile e offensiva la decisione dell'Amministrazione grossetana. L'unica pacificazione di cui c'è bisogno è quella con la storia e con la Costituzione antifascista. Il nostro Paese, infatti, a differenza di altri, non ha saputo fare fino in fondo i conti con la propria storia, altrimenti idee come questa sarebbero impensabili, a maggior ragione da parte di chi rappresenta le istituzioni".
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