Pnrr, 40 milioni depennati all'Empolese Valdelsa. La furia dei Comuni: "Pronti a far causa allo Stato"

(foto gonews.it)

"Mi sono rotto le p***e di dare le giustificazioni ai cittadini. Ho 5,225 milioni di euro per lavori per il Comune di Fucecchio che non so come farò a liquidare, non mi arrivano giustificazioni né soldi". La decisione del governo di tagliare oltre 40 milioni di investimenti del Pnrr su progetti e opere già in corso di compimento nell'Empolese Valdelsa ha suscitato la furia dei sindaci dei Comuni interessati. A pronunciare la frase specifica in conferenza stampa è stato il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli, ma nonostante lo sfogo, i toni moderati dei presenti hanno mostrato una pazienza verso il governo Meloni e nello specifico il ministro Raffaele Fitto che è ormai già giunta al termine.

Nello specifico, quel che ha inquietato i comuni (in questo caso amministrati dal centrosinistra, ma che riguardano anche il centrodestra in tutta Italia) è stata la decisione lanciata dal ministro per gli Affari Europei Fitto di revocare fondi per 16 miliardi già assegnati e impegnati ai comuni, talvolta già spesi e rendicontati. A questo si somma il fatto di non aver comunicato alcunché alle amministrazioni e la promessa di riprendere questi fondi e di riportarli nelle disponibilità dei comuni attraverso i fondi europei destinati alla coesione sociale, che già sarebbero andati ai comuni. "E' come se mi dicessero che prendono i soldi dal mio conto corrente ma me li ridanno attingendo dai soldi del conto cointestato con mio marito, sono sempre soldi della mia famiglia", spiega in metafora Brenda Barnini, sindaca di Empoli, città che si potrebbe vedere sospesi 16 milioni di finanziamenti su progetti già in atto come quello dell'ex ospedale con i cantieri affacciati su via Roma e la grande proposta del parco culturale con il nuovo teatro affacciato sull'Arno. "Se guardiamo i numeri i Comuni in Italia hanno realizzato il 51% delle gare su meno del 50% delle risorse assegnate. Il 94% dei progetti già avviati. La storia dei ritardi è una bugia", commenta ancora Barnini.

Ma anche altri territori sono ad alto rischio. Certaldo è il secondo comune per finanziamenti, nonostante una popolazione di 15mila abitanti circa, che potrebbe non avere accesso ai 9 milioni che serviranno, tra le altre cose, anche alla nuova piscina comunale. "Non abbiamo ricevuto comunicazioni, io ho il dovere di andare avanti. Se definanziano veramente, si fermeranno i cantieri. E chi ha investito come ditta che farà? Qquesta è una scelta folle, che ha anche una valutazione politica. I comuni a cui sono stati sottratti i soldi sonoper il 70% a guida di centrosinistra. In questi anni ci siamo messi in gioco mettendo risorse comunali a completamento di co-finanziamenti di bandi europei. Ci abbiamo messo la faccia finora".

C'è chi ha investito anche in personale, una voce contemplata dal Pnrr. Come il sindaco di Vinci Giuseppe TOrchia: "Ho assunto due ragazzi, due architetti fino al 2026 a chiusura delle opere. Stanno lavorando come matti, ma io ora che gli racconto?".

"Hanno introdotto il Var, prima ci hanno fatto esultare per i fondi assegnati con i bandi e ora ci 'tolgono il gol' - afferma il sindaco di Castelfiorentino e presidente dell'Unione dei Comuni Alessio Falorni -. Noi vogliamo i lavori per l'ex Montecatini, un'opera per cui i cittadini aspettano da 60 anni. Non c'è nessuna giustificazione per quello che stanno facendo. Noi siamo pronti a una causa collettiva dei comuni contro il governo centrale, parliamo di scenari unici da schizofrenia dello Stato. Cinque milioni in meno per il Comune di Castelfiorentino rischiano di mandarci in dissesto, così come a Certaldo e in altre piccole realtà".

"Se passa il principio che si può tornare indietro, si arriva che fino a quando i Comuni non avranno il 100% di finanziamento in cassa, non si partirà mai con i lavori pubblici - chiude il sindaco di Montespertoli Alessio Mugnaini -. Non è mai successo di tornare indietro così, con la retroattività delle decisioni. In più ci si mette lo scherzo indegno di togliere fondi sul dissesto idrogeologico quando tutti hanno visto cos'è successo in Emilia Romagna".

Elia Billero

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