La delibera della Corte dei Conti relativa alla inalienabilità a terzi dei beni demaniali del servizio idrico è stata commentata da ALIA in una nota diffusa a mezzo stampa dove precisa che "il percorso di fusione è stato approvato in ossequio ai principi e alla disciplina di settore e la titolarità dei beni demaniali resterà in mano pubblica".
Non ce ne siamo accorti! Abbiamo rivisto il progetto di fusione, già analizzato a tempo debito, ma non abbiamo trovato alcun accenno al conferimento di beni demaniali da parte di CONSIAG e nemmeno all'eventuale sua ripubblicizzazione dopo il conferimento e prima della quotazione in borsa della società. È ampiamente illustrato il conferimento delle azioni detenute dai Comuni in "HolCo", la holding finanziaria pubblica che controllerà la Multiutility - ALIA Servizi Ambientali - con il 51% del capitale dopo il collocamento in borsa del 49%; è descritto anche il conferimento dell'attività operativa di ALIA in una nuova società per far diventare la stessa una Holding finanziaria.
Dei beni demaniali, nulla, nemmeno una parola. È probabile che gli autori del progetto di fusione e della successiva quotazione, non si siano accorti della presenza di beni demaniali visto che, come spiega l'esperto nominato dal Tribunale per accertare la congruità del concambio, vi erano parecchie criticità nella valutazione delle società partecipanti alla fusione tanto da portarlo ad assumere "acriticamente" i valori predisposti dagli amministratori della società. Nemmeno è stata effettuata una "due diligence", cioè la verifica da parte di soggetti terzi che avrebbero certamente rilevato la presenza dei beni demaniali.
È di notevole gravità il fatto che nessuno se ne sia accorto, è necessaria una maggiore attenzione e precisione, specialmente quando si amministrano beni pubblici come sono le società di proprietà degli Enti Locali, cioè di beni della collettività, Beni Comuni, e non privati anche se sembra, da un simile comportamento che qualcuno se ne sia appropriato. Non prendiamo nemmeno in considerazione l'ipotesi che siano stati volontariamente ignorati, la gravità avrebbe risvolti di altra natura per gli amministratori e Sindaci, la lasciamo al giudizio di chi ne ha la competenza. Sono stati gli approfondimenti del "Coordinamento NO Multiutility", e solo del Coordinamento anche se altri, magari assenti sino a ieri, vorrebbero attribuirsene la paternità, a rendersi conto del grave e grossolano errore, peraltro dall'esame di una sentenza del TAR Toscana del 2015 dove CONSIAG era parte. Probabilmente gli amministratori di CONSIAG se ne sono dimenticati a conferma della superficialità che caratterizza la gestione delle società pubbliche. Il Coordinamento aveva, a più riprese, denunciato la situazione anche con la collaborazione di un centinaio di consiglieri di minoranza che avevano presentato mozioni in altrettanti Comuni.
Nessuno, però, aveva ritenuto opportuno recepire le segnalazioni. Se non ci fosse stata la provvidenziale delibera della Corte dei conti, con la quotazione in borsa, avrebbero ceduto beni demaniali, cosa che si sarebbe potuto evitare non ignorando le segnalazioni del Coordinamento. La nota di ALIA invita ad evitare strumentalizzazioni. La questione non è quella della strumentalizzazione così come il "NO alla Multiutility" non è una posizione ideologica o immotivata o di principio e il Coordinamento non è alla ricerca di visibilità, è il risultato di un approfondimento da parte di cittadini che credono nella partecipazione attiva e che l'art. 1 del d.lgs. 33/2013 invita a promuovere al fine di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche ma che, al contrario, la politica tende ad impedire. Se la diligenza e cura nell'amministrazione della cosa pubblica è quella dimostrata nel caso specifico e se i Sindaci hanno a cuore la cosa pubblica, l'unica soluzione è la revoca degli amministratori della società, tutti, l'intero Consiglio di Amministrazione di ALIA che avrebbe dovuto verificare la consistenza dei beni e, sembra, non l'abbiano fatto, oltre agli amministratori ricollocati, secondo le logiche clientelari, in altre società. Stiamo analizzando e approfondendo altre operazioni e situazioni che lasciano perplessi, non mancheremo di sottoporle a chi ha la competenza del giudizio, in primis cittadini ed utenti Rinnoviamo l'invito ad annullare tutto il percorso sin qui realizzato, a confrontarsi con cittadini e utenti che nell'organizzazione e nella erogazione dei servizi di interesse economico generale di livello locale sono la centralità del sistema, come dettato dall'art. 3 (Principi generali del servizio pubblico locale), comma 3, del d.lgs. 201/2022 (Riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica).
Coordinamento delle Associazioni No Multiutility
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua
Associazione Atto Primo Salute Ambiente Cultura ODV
Associazione Alleanza Beni Comuni Pistoia ODV
Associazione Acqua Bene Comune Pistoia e Valdinievole ODV
Associazione per i Diritti dei Cittadini (ADiC Toscana aps)
Associazione Comitato Acqua alla gola Massa
Associazione IBS-Inter-rete Beni comuni e Sostenibilità Associazione La Libellula – Gruppo per l’ambiente Valle del Serchio Associazione ‘I Bercio – Loro Ciuffenna
Comitato Trasparenza per Empoli
Comitato Acqua Bene Comune Valdarno Superiore
Osservatorio Ambientale Prato (Extinction Rebellion Prato, AlterPiana, Pro Bisenzio)
Comitato Difendiamo la nostra salute Prato sud
Fridays for Future Prato
Comitato Ambientale di Casale
Comitato InMezzoAllAutostrada
Associazione Atto Primo Salute Ambiente Cultura ODV
Obiettivo Periferia Pistoia Orto Collettivo
Calenzano Rete Toscana in Movimento Terra
Libera Tutti - Reggello
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