Spiegano le tre sigle sindacali: “I lavoratori forestali sono quelli che attraverso la gestione del demanio forestale sono il primo e indispensabile presìdio contro il dissesto idrogeologico, sono quelli che numericamente si sono dimezzati in pochi anni, quelli che sono utilizzati dalla politica che li amministra come appaltatori in qualsiasi ambito, snaturando la destinazione dei finanziamenti indispensabili per una attenta ed efficace gestione del Patrimonio Agricolo Forestale Regionale.
Il dissesto idrogeologico va combattuto anche attraverso l’impegno a non distogliere più un centesimo dalle risorse stanziate per la forestazione, la manutenzione della montagna è indispensabile per garantire un buon funzionamento dei nostri fiumi e di conseguenza limitare i rischi di esondazioni.
Il continuo rimpallo di responsabilità sulle risorse economiche necessarie a rinnovare il contratto di lavoro tra le Unioni di Comuni, delegate alla gestione della delega Forestale, e la Regione Toscana non è più ammissibile. Chiediamo chiarezza sulle risorse trasferite agli Enti e sul fatto che più della metà delle stesse non debba nemmeno essere rendicontata, ognuno si assuma la propria responsabilità. Noi proprio in merito alla responsabilità, garantiamo la continuità del servizio di antincendio boschivo e le funzioni di protezione civile necessarie alla salvaguardia del nostro territorio e di chi ci abita.
Chiediamo ciò che ci spetta di diritto, un rinnovo del contratto di lavoro scaduto da più di otto mesi che adegui retribuzioni che partono da meno di 1.200 euro mensili. l’insostenibile aumento dei costi sta portando la nostra professione verso la povertà assoluta, chi ogni giorno afferma l’importanza del salario minimo deve poi dimostrare con atti concreti che alle parole seguono i fatti e deve rinnovarci il contratto”
Ufficio Stampa Cgil-Cisl-Uil Toscana e Firenze
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