Elezioni 2024 a San Miniato, Giglioli disponibile a ricandidarsi: l'intervista

Simone Giglioli, sindaco di San Miniato (foto gonews.it)

Affrontiamo su gonews.it anche il tema delle elezioni comunali del 2024 nel comprensorio del cuoio. Cominciamo da San Miniato, il più popoloso dei comuni di zona, e lo facciamo con un'intervista esclusiva a Simone Giglioli, sindaco in carica eletto nel 2019, parlando delle prospettive del centrosinistra e degli avversari, ma soprattutto di una sua ricandidatura a fronte di un centrodestra che anche all'ombra della Rocca ha aumentato i suoi consensi nelle ultime tornate elettorali.

Sindaco Giglioli, cominciamo subito con la domanda delle domande: avete già parlato con il Pd e gli alleati per una ricandidatura?

Ne parleremo a settembre, ma sarei portato a ricandidarmi. Vedi, il primo mandato è una legislatura monca, si semina ma non raccogli se non negli anni futuri e le cose rimaste a metà sono ancora molte. Quello del sindaco è un bell'impegno personale anche con un figlio piccolo, lo devi fare a tempo pieno anche materialmente, di presenza.

La tua giunta ha perso un pezzo importante, parliamo di Gianluca Bertini scomparso durante la pandemia. Perché non sono state riassegnate le sue deleghe?

Rimpiazzare Gianluca non era facile, abbiamo fatto dei ragionamenti senza trovare il piede giusto per la scarpa che avevamo, per cui abbiamo compiuto un sacrificio in più tutti, me compreso. Gianluca non era solo un assessore, aveva un patrimonio di relazioni ed esperienze. Potevo rimpastare le deleghe ma con il covid di mezzo era difficile, si rischiava di fermarci per troppo tempo dopo aver cominciato da poco un lavoro.

Come è andato il lavoro con la giunta, anche dopo questa perdita?

Gianluca era l'architrave, ha pesato sulla squadra. Però tutti con disponibilità e impegno hanno dato il massimo in un periodo non facile. Alcuni erano anche senza esperienza amministrativa. Poi ho dato e ricevuto aiuto sui problemi, ci ho messo la faccia tante volte, ma gli assessori non sono punching ball. Le decisioni sono corali e collettive.

Parliamo delle altre forze politiche. La maggioranza è rimasta tale durante il corso degli anni, nonostante la formazione di un gruppo consiliare di Italia Viva con Matteo Squicciarini

La maggioranza è rimasta l'attuale, con Italia Viva c'è stato un dialogo tranquillo sui temi, ma non abbiamo mai ragionato di un ingresso ufficiale. Squicciarini ha fatto opposizione nel rispetto dei ruoli, ma si è anche astenuto. Non è ostativo per un dialogo. Italia Viva ha un bacino del 10% di preferenze nella nostra zona, è un elettorato vicino al nostro.

A sinistra invece c'è CambiaMenti, che nasce come lista civica

La sinistra a San Miniato c'è, continua a esserci nonostante la fine dell'esperienza con Laura Cavallini e altri, ma è un mondo non rappresentato in Consiglio. Manola ha provato a rappresentarlo, per me senza riuscirci totalmente. In diversi si sono allontanati, alcuni si sono avvicinati al Pd di Schlein. Comunque a San Miniato si parla di un elettorato che c'è sempre stato.

E per quanto riguarda il centrodestra? La Lega ha catalizzato consensi nel 2019, adesso è nato anche un nucleo di Fratelli d'Italia anche se non hanno rappresentanti in Consiglio

Nel centrodestra è il simbolo a prendere voti, FdI ora è come la Lega 5 anni fa. In Consiglio FdI farà la parte del leone così com'è avvenuto a Pisa. Guazzini poi ha fatto squadra spesso in Consiglio con la Lega e Forza Italia.

Preoccupa l'avanzata a livello nazionale del centrodestra e del governo Meloni?

Alle amministrative bisogna parlare di territorio, di vita concreta, di servizi e du comunità. Questi sono i temi che interessano, la politica nazionale è distante, mentre al sindaco gli vai a bussare alla porta ogni giorno. Il rapporto diretto è fondamentale, ci sono sempre stato senza grandi filtri, è come se fosse un ricevimento tutti i giorni, anche fuori dall'orario e dalle sedi predisposte.

Può bastare questo per la vittoria del centrosinistra?

Non lo so ma è certamente un valore aggiunto. Durante il covid abbiamo visto tutti che era necessaria la vicinanza, serviva una risposta a tutti i tipi di messaggi, anche su Messenger. Però la pandemia ha creato un mandato più monco.

Che probabilità ritieni ci sia per una tua ricandidatura da parte del Pd?

Dopo il primo mandato se c'è la volontà si dà possibilità di farne un altro.

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