In una città metropolitana come Firenze in cui da sempre è presente un organico di Polizia ben al di sotto delle oggettive necessità – e ciò a causa di una storica sottovalutazione della quotidiana necessità di operatori di Polizia determinata, evidentemente, dalla mancata considerazione delle decine di milioni di persone che ogni anno e da ogni parte del mondo qui si recano per turismo - è inammissibile assistere silenti a ciò che sta accadendo nelle fila della Polizia di Stato. Se da una parte il decennale blocco del turn over – come da sempre denunciato dal SIULP – sta comportando un inarrestabile depauperamento dell’organico a causa delle decine di poliziotti che, mese dopo mese, vengono collocati in quiescenza per sopraggiunti limiti di età, dall’altra ci si mettono anche provvedimenti inaccettabili.
Ed è così che, mentre il Ministro dell’Interno pochi mesi fa annunciava l’arrivo di nuovo personale che avrebbe dovuto determinare un aumento dell’organico e, pochi giorni or sono, il Sindaco (ennesimo ad averlo fatto nell’ultimo quinquennio) giustamente reclamava la necessità di almeno 200 uomini in più nelle fila delle Forze dell’Ordine necessari a garantire Sicurezza e Legalità in questa città, nei fatti, nei prossimi mesi Firenze perderà molte decine di poliziotti facendo così registrare come, ancora una volta, in questa città si facciano grandi proclami ma, parallelamente, fatti che vanno nella direzione esattamente opposta. Un recente concorso interno finalizzato al passaggio nel ruolo degli Ispettori, infatti, ha visto in questa città oltre 100 vincitori ma, nei giorni scorsi, è arrivata l’amara quanto assurda sorpresa: di questi, nel mese di dicembre pv, al termine del corso di formazione, solo 44 torneranno a prestare servizio a Firenze e provincia decretando quindi una perdita di circa 60 poliziotti ai quali, purtroppo, quantomeno andranno a sommarsi tutti coloro che andranno in pensione. Nella migliore delle ipotesi, quindi, stando così le cose, entro la fine dell’anno, a fronte di tanti buoni propositi e proclami, Firenze perderà almeno 100 poliziotti. Un fatto gravissimo che, è del tutto evidente, rischia di mettere in ginocchio un apparato già allo stremo delle proprie possibilità e di conseguenza minare gli standard di Sicurezza dei cittadini.
Sono ormai ben oltre 5 anni che la politica, registrando le oggettive difficoltà di questa città in termini di Sicurezza, continua a reclamare e poi enunciare l’arrivo di 200 fantomatici poliziotti che andrebbero a rimpinguare un organico oramai ampiamente al di sotto delle oggettive necessità ma, nei fatti, quello che accade – e quanto sopra ne è esempio palese – purtroppo va nella direzione esattamente opposta. Ritenendo imprescindibile – così come già reclamato nei giorni scorsi dal SIULP – l’immediato avvio delle procedure per l’assunzione a livello nazionale di almeno 5000 poliziotti, indispensabili per compensare, almeno in parte, il depauperamento dell’organico determinato dai pensionamenti (stimati i circa 40.000 unità entro il 2030), il SIULP Fiorentino, avendo ben chiaro che il miraggio dei 200 uomini di rinforzo in questa città non si realizzerà mai, fa appello a tutti i Rappresentanti locali delle Istituzioni e della Politica affinché coralmente si adoperino al fine, quantomeno, di far rettificare un provvedimento che sancisce in un sol colpo la assurda perdita di oltre 60 poliziotti che paradossalmente, per effetto di quel concorso, acquisendo un ruolo superiore e con esso le attribuzioni di Ufficiali di Polizia Giudiziaria, potrebbero invece rappresentare un valore aggiunto in un organico ridotto all’osso e già oggi assolutamente insufficiente a garantire la Sicurezza in una città come quella di Firenze.
Purtroppo – evidentemente occorre ancora ricordarlo perché pare continui a sfuggire alla conoscenza di molti - la Sicurezza dei cittadini, diritto inalienabile in una società evoluta e civile, non si ottiene con parole, annunci e proclami bensì con fatti concreti determinati da investimenti in mezzi, strumenti di lavoro e organici da destinare al contrasto quotidiano alla criminalità che, diversamente, si rischia che potrà operare indisturbata.
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