Dopo oltre venti anni di vuoto, venerdì 28 luglio il consiglio comunale andrà ad approvare il regolamento per lo svolgimento del referendum comunale. Ma la soddisfazione di aver fatto sì che il Comune si dotasse di questo strumento - senza il quale non è possibile tenere il referendum che è stato inserito nello Statuto all’inizio degli anni Duemila - non può far dimenticare l’ostruzionismo e il grave rimpallo di competenze che ha causato sette mesi di ritardo nella sua approvazione.
Nel gennaio scorso, infatti, una richiesta firmata da 150 cittadine e cittadini è stata consegnata all’amministrazione. Si chiedeva di approvare nel minor tempo possibile il regolamento per lo svolgimento del referendum comunale, atteso da oltre venti anni appunto. Nel contempo erano stati presentati due quesiti sui quali poter far esprimere la popolazione empolese: la realizzazione del gassificatore, nel caso in cui arrivi una nuova proposta in futuro, e la delibera che dà il via libera del Comune di Empoli alla creazione della Multiutility, che di fatto finanziarizzerà i servizi pubblici quotandosi in Borsa.
Ecco, da gennaio siamo arrivati a oggi - negli ultimi giorni di luglio - a portare una bozza di regolamento in consiglio. Costringendo a raccogliere le firme necessarie alla conferma dei quesiti (sono 3.500 solo di residenti del comune di Empoli) in quattro mesi, compreso quello di agosto, e rendendo i tempi strettissimi per l’eventuale convocazione del referendum entro la fine di quest’anno.
Come Unione Popolare ci impegneremo in questa campagna fino in fondo, perché crediamo profondamente nella effettiva pubblicizzazione dei servizi, dei beni e delle opere pubbliche e quindi siamo contrari alla gestione privatistica delle grandi Multiutility, specie se quotate in Borsa, come siamo contrari agli impianti come quello proposto a Marcignana. Ma non possiamo non rimanere sconcertati ancora una volta dall’atteggiamento di chiusura e opposizione dell’amministrazione comunale rispetto alle istanze che arrivano dalla cittadinanza, oltre che dalle realtà sociali e politiche di questa città. Istanze che mettono al centro la partecipazione e il protagonismo popolare. Istanze che evidentemente spaventano, e non poco.
Unione Popolare Empolese Valdelsa
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