Le risposte date da Arpat nella vicenda degli incendi avvenuti nell’ex mobilificio Becagli di Firenze sono state articolate ed appropriate per quelle che erano due diverse domande. Ad affermarlo è l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni, che ha risposto in aula a un’interrogazione presentata dal portavoce dell’opposizione Marco Landi.
Landi, ripercorrendo la vicenda dei due incendi scoppiati il 14 luglio e 17 luglio scorso nell’area destinata a discarica e occupata da decine di persone, ha interrogato il presidente e la Giunta per sapere “se non si ritiene che Arpat abbia manifestato una condotta contradditoria dapprima non intervenendo, poi inviando una nota con cui invitava alla cautela, quindi rilasciando dichiarazioni rassicuranti circa la modesta pericolosità delle emissioni prodotte dell’incendio” e “se alla luce dei fatti non si ritenga opportuno monitorare personalmente l’area oggetto degli incendi, analizzando altresì le varie tipologie di rifiuti presenti, al fine di proteggere la salute pubblica e individuare azioni per impedire il ripetersi di fenomeni di deposito illegale di rifiuti”.
Monni ha precisato che la competenza sulle discariche abusive non è regionale ma comunale. Per quanto riguarda Arpat, l’assessora ha spiegato che “sono state fatte comunicazioni coerenti con le diverse situazioni che si sono verificate”. Dopo l’incendio, ha detto, vedendo che le ricadute nell’area non avevano lasciato tracce significative ma solo imbrattato frutta e verdura, Arpat ha ritenuto di segnalare la questione all’Asl che a sua volta non ha ritenuto di prendere provvedimenti; durante l’incendio, invece, si è ritenuto che ci potesse essere un pericolo e quindi si è proceduto ad emanare un avvertimento. In entrambi gli episodi di incendio, ha aggiunto Monni, Arpat ha effettuato ispezioni tempestive e ritenuto di avvertire la popolazione nel caso del secondo incendio, durato 20 ore, mentre il primo è stato spento rapidamente.
Landi ha replicato che “la risposta dell’assessora non convince a fondo” chiedendo maggior impegno da parte dell’assessorato e di Arpat per monitorare i casi di abbandono abusivo di rifiuti e per mettere in campo tutti gli strumenti necessari perché questi fenomeni cessino.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
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