Alluvione Alto Mugello, Giani e Figliuolo sorvolano le zone colpite

Sopralluogo in volo sopra Firenzuola, Marradi e Palazzuolo sul Senio. Il generale Figliuolo nelle aree alluvionate con Giani: "Inizia la fase della ricostruzione"


Per le aree alluvionate dell’Alto Mugello inizia la fase di ricostruzione e stamani, l’arrivo del generale Francesco Paolo Figliuolo, nominato dal Governo commissario per la ricostruzione in Emilia Romagna, Toscana e Marche, ha segnato una prima presa in carico della situazione nei comuni della Romagna toscana.

Figliuolo e il presidente Eugenio Giani hanno sorvolato in elicottero Firenzuola, Marradi, e Palazzuolo sul Senio. Dopo il sopralluogo, insieme al direttore del Dipartimento della Protezione civile regionale Giovanni Massini, il governatore e il com missario per la ricostruzione, si sono confrontati ad un ampio tavolo in palazzo Strozzi Sacrati a cui hanno partecipato il sindaco di Marradi Tommaso Triberti, di Firenzuola Giampaolo Buti , di Palazzuolo sul Senio Gian Piero Moschetti e di Londa Tommaso Cuoretti, le rappresentanze di Confindustria, Confesercenti, Confcommercio, Cna, Cia, Coldiretti, Lega Coop, Cgil, Cisl e Uil e i delegati di Prefetto e Questore,
Prima di partire in elicottero, Giani e Figliuolo avevano fatto il punto con la struttura della Protezione civile regionale. Una parte dei ristori infatti avviene con le ordinanze di Protezione civile, un altra parte invece spetterà alla struttura commissariale. Una sorta di passaggio di consegne che da oggi dunque prende avvio.

“Finita la fase della primissima emergenza in cui sono intervenuti i sindaci con ordinanze di somma urgenza - ha spiegato Eugenio Giani- , oggi inizia la fase della ricostruzione; il generale Figliuolo è il punto di riferimento per le tre regioni colpite con cui i presidenti di Regione collaboreranno in veste di sub commissari. Lo sguardo che noi dobbiamo mantenere - ha aggiunto Giani- è quello di pensare ad una ricostruzione che abbia la prospettiva di rileggere i territori per il futuro. Ed è questo quello di cui mi sento profondamente investito, realizzare interventi che sul piano della difesa del suolo, del miglioramento e ricostruzione di una viabilità adeguata, e col supporto alle attività economiche consentano alle persone di rimanere in questi comuni contrastando lo spopolamento. È questa la bussola che ci deve orientare".

Giani ha poi spiegato la mattinata, l’incontro con la Protezione civile regionale, il volo in elicottero e il proficuo incontro nella Sala Pegaso con le realtà produttive, sindacali e gli amministratori. “Insieme al generarle Figliuolo che ringrazio e con cui ho già collaborato positivamente durante l’emergenza Covid - ha aggiunto Giani- abbiamo volato sulle zone direttamente toccate in Toscana. Ci siamo confrontati aggiornando anche il numero di frane, oltre 400 complessive, che hanno danneggiato la viabilità, sia delle strade comunali, che vicinali e provinciali . Il successivo confronto con le categorie economiche rappresentate ai massimi livelli, insieme ai sindaci e al mondo sindacale ha segnato l’inizio di una nuova fase operativa di scambio e lavoro di squadra per ripartire”.

“Ringrazio il presidente Giani – ha dichiarato il generale Figliuolo - per l’attività di oggi culminata con l’incontro con i sindaci delle aree interessate, il mondo produttivo, le parti sociali e tutte le realtà che saranno chiamate in causa anche in futuro quando andremo ad elaborare i piani per il territorio; in questo momento siamo nella fase in cui si deve passare dall’emergenza alla ricostruzione, ma questo passaggio deve avvenire in un continuum senza cesure. Ho visto sorvolando il territorio l’ampiezza delle frane, ma ho anche visto il grande lavoro che hanno fatto i sindaci con gli interventi di somma urgenza che sono ancora in atto. Una parte del ristoro avviene con le ordinanze di Protezione Civile, l’altra parte invece spetta alla Struttura Commissariale. In questo momento è in atto proprio il passaggio di consegne. Il mio primo pensiero è far sì che molti sindaci che hanno dato una prima sicurezza al territorio possano avere ristoro delle risorse che hanno impiegato perché sono piccoli comuni che non hanno fondi così cospicui. Poi, come dicevamo col presidente dobbiamo pensare alla messa in sicurezza perché non possiamo permettere lo spopolamento della montagna, messa in sicurezza che significa innanzitutto viabilità, indispensabile per il mantenimento delle attività produttive. Infine in un piano di prospettiva dobbiamo tenere conto di quello che ci sta dicendo la natura con i cambiamenti climatici”.

Fonte: Regione Toscana - Ufficio stampa

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