Il successo del fumettista Zerocalcare dopo le serie su Netflix è diventato esorbitante. Se con il debutto 'Strappare lungo i bordi' l'esperimento (realizzato dalla Doghead alla Manifattura Tabacchi di Firenze con un team di centinaia di persone) è stato un successo in tutto il mondo, ripetersi sembrava impossibile. Eppure 'Questo mondo non mi renderà cattivo', partendo da un'altra storia di vita, è riuscita a colpire ancora una volta nel cuore di tutti, sia fan di lunga data che spettatori della prima ora.
Uno dei 'tormentoni' di questa ultima serie è della 'spalla' di Zero, ovvero Secco. Come 'straight edge', Secco respinge tutte le sostanze che alterano la coscienza, dalle droghe al fumo. L'unico 'vizio' è quello del gelato. E proprio 'S'annamo a pija 'n gelato?' è divenuto il mantra romanesco che ha fatto centro anche negli spettatori, perché 'risolve' le situazioni più complicate.
Nella fortunata battuta c'è chi ha voluto fare delle magliette celebrative, mescolando un'icona pop di oggi con un simbolo altrettanto pop degli anni '80: quello della Sammontana. Dallo shop online de Le magliette della salute è in vendita una t-shirt bianca con il popolare logo dell'azienda di gelati di Empoli (quello creato nel 1980 da Milton Glaser), 'rivisto' con il motto di Secco (e anche con gli occhi a fessura del personaggio disegnato da Zerocalcare). In realtà, la maglietta esiste dal 2021, facendo riferimento alle graphic novel del disegnatore romano uscite tempo prima di Questo mondo non mi renderà cattivo. Ma lo slogan è tornato alla ribalta dopo il successo televisivo.
La commistione di simboli, che solitamente fa la fortuna dei meme, non è nuova per questo tipo di merchandising. Sull'onda del nuovo film di Barbie in uscita, una maglietta ha Sgarbie come font rosa e sullo sfondo il popolare critico d'arte e politivo. Oppure altre 'massime di vita' animano maglie e magliette, come 'fa ridere ma anche riflettere', oppure 'il mare stanca' e molto altro.
Chissà cosa ne pensa la Sammontana, che in altri casi in passato ha scelto le vie legali: anni fa una maglietta contraffatta e blasfema era finita nel mirino degli avvocati dell'azienda empolese.
Abbiamo contattato l'ufficio stampa: la risposta non si è fatta attendere. L'azienda non è stata contattata per l'autorizzazione del logo (che non è quello attuale in uso) ma apprezzano e capiscono il senso che è stato dato con l'interpretazione della maglietta.
Elia Billero
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