Toscana Pride, aderisce anche la Normale

La Scuola Normale Superiore patrocina il Toscana Pride 2023. L’istituzione universitaria ha aderito all’appello promosso dalle associazioni e dai gruppi organizzati regionali LGBTIQA (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, Intersessuali, Queer, Asessuali), per sensibilizzare le istituzioni del territorio sulla necessità di “garantire la parità di diritti, la tutela e l’autodeterminazione dei singoli e delle singole, il riconoscimento di tutti i legami affettivi e genitoriali, la laicità delle istituzioni e l’educazione alle differenze”.

In occasione della giornata mondiale dell’orgoglio delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, indetta ogni anno per il 28 giugno, sarà affissa sulla facciata del Palazzo della Carovana in Piazza dei Cavalieri a Pisa la bandiera LGBTIQA. La Scuola parteciperà inoltre con sue rappresentanze istituzionali - in particolare la Presidente del  Comitato Unico di Garanzia (CUG), la professoressa Manuela Caiani, all’ evento  che si terrà sabato 8 luglio a Firenze, con inizio alle ore 16.30 al giardino delle scuderie reali, presso porta romana. Con l’adesione la Scuola universitaria ribadisce la volontà di essere a fianco della comunità LGBTIQA, condividendone i valori e le rivendicazioni.

“Il riconoscimento e la promozione di valori quali il rispetto della dignità umana, il rifiuto di ogni ingiusta discriminazione, il rispetto delle diversità individuali e culturali, il pieno riconoscimento dei diritti e delle libertà fondamentali fanno parte dei valori fondanti la nostra istituzione – dichiara il Direttore Luigi Ambrosio -. La Scuola per questo ha promosso da tempo uno specifico codice etico che tutte le componenti della nostra comunità sono tenute a rispettare; ha aderito allo sportello interuniversitario pisano contro la violenza di genere; consente attraverso uno specifico regolamento di intraprendere carriere alias per il personale docente e ricercatore, il corpo studentesco, il personale tecnico e amministrativo, con l’obiettivo di eliminare possibili situazioni disagio per coloro che intendono modificare nome e identità nell’espressione della propria autodeterminazione di genere”.

Fonte: Ufficio Stampa

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