Referendum Salviamo Firenze, il comitato: "Incontreremo Nardella quando ci sarà trasparenza"

Dario Nardella

Le agenzie hanno appena battuto la dichiarata disponibilità del sindaco di Firenze Dario Nardella a incontrare il Comitato referendario Salviamo Firenze, dicendosi pronto a discutere dell’inserimento dei quesiti nelle norme di salvaguardia così da renderle immediatamente operative, di averle assunte e condivise.

"Meglio tardi che mai, e lo ringraziamo per questo" sottolinea Massimo Torelli, tra i promotori dei quesiti referendari, "ma la democrazia, di cui lui come sindaco dovrebbe essere garante, è anche forma e procedura: ad oggi non abbiamo ancora ricevuto dal Comune di Firenze né la memoria presentata da Nardella al Collegio degli esperti, né la documentazione prodotta, nonostante si sia richiesto su più canali l'accesso agli atti".

Una mancanza di informazione che doveva essere garantita, e che potrebbe aver alterato l’iter del procedimento, impedendo ai soggetti promotori di presentare le necessarie memorie e controdeduzioni. Non solo, dal 23 maggio il Comune e il presidente del Consiglio comunale non hanno trasmesso nulla al Comitato referendario e lo stesso decreto di stop alla procedura di referendum non risulta oggi essere formalmente pubblicato, nonostante la dichiarazione alla stampa del 19 giugno scorso.

"La Giunta Nardella e lo stesso sindaco, nonostante la nostra proposta referendaria sia stata lanciata cinque mesi fa, ha risposto bloccando il referendum e nei fatti mettendo un bavaglio alla cittadinanza su un tema sostanziale, come la speculazione immobiliare e la vivibilità di Firenze" rimarca Torelli. "Quel bavaglio verrà tolto a settembre con una grande consultazione autogestita con la quale ridaremo voce alle cittadine e ai cittadini della nostra città".

Non appena verranno ripristinate le ordinarie regole di democrazia e trasparenza, il Comitato Salviamo Firenze è disponibile a incontrare il sindaco Nardella per un confronto su azioni concrete, come la scrittura delle norme di salvaguardia che dovranno essere definite e applicate prima della pausa estiva

"Ad incontri di cortesia non siamo interessati" conclude Torelli. "I problemi politici di una città non si risolvono con dichiarazioni ad uso stampa, né con stop burocratici alla partecipazione: ciò che conta sono i fatti, il resto è puro marketing pre-elettorale. Che il sindaco agisca, e celermente, per evitare nuove speculazioni".

Fonte: Ufficio Stampa

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