Nuova Missione complessa per il Nucleo Operativo di Protezione Civile Logistica dei Trapianti e IBMDR l’organismo istituzionale italiano che cerca su scala mondiale le compatibilità tra donatori e riceventi in caso di trapianti di midollo. E’ toscano il merito del trasporto di midollo che ha salvato la vita ad un giovane ammalato russo ricoverato a Mosca. Mentre, per quel che sappiamo dai media, gli eserciti mostrano i muscoli e paventano il rischio di una guerra totale, in contrapposizione esiste un mondo “vero” attivo e solidale, che salva vite. Come in questo caso dove un donatore italiano ha deciso di rispondere sì alla chiamata e donare parte di se stesso per salvare un ammalato moscovita.
Purtroppo a seguito dei noti eventi bellici in cui la Russia è coinvolta, ci sono importanti limitazioni alla mobilità personale. In quest’occasione la vita a rischio era quella di un suddito di Putin ammalato di una grave forma di leucemia. Dopo tutte le ricerche fatte è emerso che l'unica cura possibile, un donatore, si trovava nel nord Italia e prendere in consegna il midollo osseo col presupposto di portarlo in Russia, non è stato difficile ma lo sarebbe stato invece consegnarlo nelle mani dei medici russi che dovevano procedere al trapianto. A causa della guerra in cui la Russia è coinvolta non è possibile in alcun caso avere un visto d’ingresso per recarsi in Russia neppure per motivi così nobili come salvare una vita, né tantomeno per le medesime ragioni, è possibile per i cittadini russi venire in Italia.
L’IBMDR che è l’organismo istituzionale italiano che, in collegamento con le altre banche dati mondiali, a seguito della richiesta ricevuta dalla Russia ha individuato il donatore cercando all’interno del registro dei nostri connazionali che si sono messi a disposizione. IBMDR deve istituzionalmente sovrintendere a tutte le fasi del sistema donazione trapianto, quindi anche al trasporto. Dopo un confronto con il Nucleo Operativo di Protezione Civile Logistica dei Trapianti, che invece su incarico di IBMDR i trasporti li organizza e li realizza, è giunta la soluzione. Come ci ha insegnato la pandemia, è necessario non arrendersi, studiare soluzioni, inventare itinerari magari anche inconsueti per portare a casa il risultato di salvare una vita.
L’idea risolutiva è stata quella di organizzare una staffetta, “uno scambio” fra un’emissario russo e lo specialista italiano, incontrandosi in un luogo in cui fosse permesso ad entrambi recarsi e per poter rendere attuabile quest’unica possibilità di sopravvivenza. È stata individuata la Turchia e così si è messa in moto una complessa macchina organizzativa per realizzare l’incontro dei due corrieri a Istanbul.
Dopo un intenso lavoro preliminare per avere i nulla osta degli ospedali di origine e di destino e di tutte le autorità competenti è scattata operativamente la complessa missione salvavita. Con grande apprensione è arrivato il giorno dell’incontro, dove da parte Italiana si è dovuto fare i conti anche con lo sciopero dei trasporti aerei, quindi modifica al piano operativo gestita in tempo reale dalla sala operativa del NOPC, cambiando l’aeroporto di partenza da quello originale di Malpensa più congeniale per una donazione nel nord Italia, a quello di Fiumicino ed organizzando un lungo trasferimento dalla città di prelievo fino a Fiumicino. Poi finalmente la partenza per l’aeroporto internazionale della città turca.
Il corriere russo, una giovane dottoressa moscovita, si è incontrata intorno alle 13 con il collega italiano, dopo qualche Member of: Permanent cooperators of: peripezia dovuta alla grandezza ed alla logistica dell’aeroporto Turco, comunque grazie alla capacità di interazione di questa grande task force messa in campo, la giovane dottoressa ha preso in carico il prezioso dono con cui è potuta poi decollare per Mosca dove appena arrivata, insieme ai suoi colleghi avrebbero immediatamente provveduto al trapianto. Massimo Pieraccini presidente e fondatore del Nucleo Operativo e Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana è stato il lui a prendersi cura di questa delicata missione e ha raccontato di come l’annuncio di benvenuto del pilota all’aeroporto turco con un “welcome to Istanbul world meeting point ” (benvenuti a Istambul punto d’incontro del mondo) è stato un chiaro segnale di buon auspicio.
In effetti quando ho sentito questo annuncio ho pensato subito che sembrava coniato appositamente per me e Feruza, questo il nome della giovane dottoressa, che venivamo da due paesi diversi per incontrarci stare insieme pochi minuti e poi tornare ognuno da dove eravamo venuti, lei con quel dono che rappresentava la sopravvivenza per il suo ammalato, io con l’emozione di aver dato un contributo a quella sopravvivenza. Sono stati pochi minuti, quelli dello scambio, vissuti su un divanetto appartato, mi ha ricordato un po' l’attività delle spie al tempo della guerra fredda, ma noi eravamo riscaldati dal nobile scopo di salvare una vita, “Anche questa volta è stata trovata una soluzione.
Quella della "staffetta" ovvero utilizzando uno dei nostri corrieri dall’Italia luogo della donazione alla Turchia dove la dottoressa russa ha preso in consegna il midollo osseo per trasportarlo fino all’ospedale del paziente. Ancora una volta gli specialisti in logistica dei trapianti del Nopc hanno portato a termine con successo una importante missione - come spesso accade complesse - che IBMDR affida loro e soprattutto il dono del midollo, anonimo, gratuito e volontario, fra perfetti sconosciuti, ha superato ancora una volta i confini erti da una guerra in corso.
" Con una guerra ancora in corso e grandi difficoltà logistiche nell'organizzare gli scambi da e per la Russia, la solidarietà umana vince ancora attraverso il dono della vita — afferma Nicoletta Sacchi, direttore IBMDR. Un ragazzo italiano iscritto al Registro nazionale IBMDR ha donato le sue cellule staminali emopoietiche a favore di un paziente russo in attesa di trapianto di midollo osseo, ricambiando il dono ricevuto poco tempo fa da un donatore russo a favore di un nostro ricevente. Grazie all'idea di eseguire " uno scambio" di questo prezioso dono della vita ad Istanbul e ai corrieri del NOPC che come sempre si sono messi a diposizione, malgrado scioperi e guerre, abbiamo ancora una volta dimostrato che la solidarietà non conosce nè limiti, nè confini».
“Un bel gesto d’amore che arriva pochi mesi dopo la donazione di un russo per un paziente italiano quasi come volessimo contraccambiare in realtà è stato solo il caso - afferma Massimo Pieraccini fondatore del Nucleo Operativo di Protezione Civile che ha curato l’organizzazione e ha eseguito questo trasporto – che si dice sempre più convinto che nonostante tutto una parte buona di umanità ancora c’è, come in questo caso di qualcuno che ha risposto SI ed stato disposto a donare una parte di se stesso per permettere a un russo che non conoscerà mai di sopravvivere. Sono felice di adoperarmi per scoprirla e condividerla questa parte buona di umanità, perché sogno che il bene possa diventare virale. La prima sfida potrebbe essere incrementare il numero dei donatori a disposizione di IBMDR, insieme ad ADMO sempre impegnata a reclutare nuovi donatori ce la possiamo fare.
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