Sanità: aggressioni, parlano gli addetti ai lavori

Foto Massimo Sestini

Le aggressioni sono spesso prevenibili e prevedibili e molti deterrenti possono essere messi in campo già applicando la normativa vigente. È questo ciò che emerso dalle audizioni degli addetti ai lavori della sanità, operatori sanitari e sociosanitari del sistema sanitario regionale.

Le audizioni si sono svolte questo pomeriggio, giovedì 22 giugno, durante la seduta della commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd). Dopo gli ultimi gravissimi episodi di aggressione accaduti anche in Toscana, il tema della sicurezza degli operatori del sistema sanitario è al centro dei lavori del Consiglio regionale. Come ha spiegato Sostegni, la Commissione Sanità ha deciso di iniziare un lavoro ascoltando gli input dei diretti interessati; seguiranno altri passaggi con le istituzioni, azienda sanitarie, assessorato, Ars, prefetture, con l’obiettivo, ha detto il presidente, “di capire le azioni messe in campo e quelle ulteriori che dovranno essere attuate nei prossimi mesi” e di arrivare a presentare una proposta di risoluzione, da votare in Consiglio, da parte della Commissione.

Il quadro delineato dagli intervenuti, rappresentanti di medici, infermieri, assistenti sociali, operatori sanitari, psicologi è purtroppo di un aumento degli episodi di violenza. Episodi che colpiscono i medici ma ancora di più gli infermieri, che spesso non vengono nemmeno denunciati e che, se nel settore pubblico sono registrati, frequentemente non sono segnalati nel privato.

Numerose le proposte di soluzioni arrivate, a partire da quella della formazione degli operatori sanitari e di un intervento di tipo culturale fin dalle scuole per combattere il fenomeno delle reazioni violente. Ancora, realizzare concretamente e dappertutto quegli strumenti di deterrenza già previsti, come parcheggi vicini e ben illuminati, meccanismi di segnalazione in caso di pericolo, maggiore sorveglianza, far crescere la cultura della sicurezza nelle aziende, istituire commissioni a livello aziendale per realizzare iniziative di prevenzione e formazione e una consulta regionale permanente, garantire la tutela legale da parte delle aziende per difendere e non far sentire soli gli operatori, migliorare il livello di assistenza, soprattutto a livello territoriale, per dare risposte migliori e per far calare l’affollamento dei pronto soccorso, in cui si registrano una buona quota delle aggressioni.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio Stampa

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