Gioielli in ottone placcati in oro sono stati venduti al posto di semilavorati di oreficeria in metallo prezioso, di purezza 14 carati, come era previsto dagli accordi negoziali. Protagonisti della truffa due soggetti della provincia di Arezzo, di cui uno già noto. La vicenda trae origine dalla denuncia sporta da un imprenditore, legale rappresentante di una società araba di intermediazione di livello internazionale, a cui sono stati venuti gli oggetti non corrispondenti alle caratteristiche contrattualizzate con il fornitore. La vittima del raggiro ha subito un danno di oltre 300mila euro, per oggetti dal valore commerciale ben più basso.
Le indagini, condotte dalla guardia di finanza del nucleo di polizia economico-finanziaria di Arezzo hanno individuato i due, riconducibili ad una società aretina operante nel commercio di bigiotteria, che sono stati denunciati. Sequestrati i beni oggetto della truffa e parte del denaro già ricevuto dagli indagati, per un ammontare di circa 135mila euro.
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