Libere professioni, al via all'indagine della Regione per promuovere la parità di genere

La Regione ha dato il via ad un'indagine sulle libere professioni in Toscana, con particolare attenzione al ruolo delle donne. L'indagine, commissionata dalla Regione Toscana su richiesta della Commissione regionale dei soggetti professionali, si rivolge agli iscritti e alle iscritte agli ordini, ai collegi e alle associazioni professionali. I risultati saranno fondamentali per promuovere politiche e interventi mirati, al fine di garantire la parità di genere. Per consentire una partecipazione più ampia possibile, i termini di raccolta dei dati sono stati prorogati fino al 30 giugno.

Secondo l'ultimo rapporto sulle libere professioni in Italia la presenza femminile sta crescendo costantemente, grazie al contributo delle nuove generazioni, e si rileva un'alta presenza di donne, soprattutto in alcuni settori, come l'assistenza sociale, l'assistenza sanitaria e l'area legale, dove sono ormai la maggioranza.

"In questo contesto - afferma l’assessora alle pari opportunità, Alessandra Nardini, che ha inviato una lettera alle professioniste e ai professionisti degli Ordini, dei Collegi e delle Associazioni professionali per sensibilizzare – emerge tuttavia una relazione inversa tra l'espansione dell'occupazione e la dinamica del valore aggiunto prodotto. Considerando la branca di attività definita dall'Istat come 'attività professionali, scientifiche e tecniche, amministrazione e servizi di supporto' si è verificato un raddoppio occupazionale dal 1995 al 2018. Ciò nonostante, il valore aggiunto per addetto è diminuito, indicando una riduzione delle remunerazioni, soprattutto per i nuovi ingressi nelle varie attività professionali. Inoltre - aggiunge - anche nelle libere professione emerge una segregazione orizzontale delle dono, ovvero una loro scarsa presenza in alcuni settori".

"Accogliamo con favore questa importante iniziativa - afferma la vicepresidente della Commissione regionale dei soggetti professionali, Sandra Vannoni - poiché risponde a una necessità che da tempo avvertivamo. La creazione di un quadro di riferimento sulla parità di genere e la conciliazione tra vita e lavoro anche nel contesto delle libere professioni ci permetterà di sviluppare misure adeguate per affrontare le esigenze specifiche di questi settori".

Il vicepresidente della Commissione, Franco Pagani, aggiunge: "È un passo significativo per garantire un ambiente di lavoro equo e inclusivo per le professioniste ed i professionisti, nonché per adattarci ai cambiamenti emergenti".

La carenza di tutele per il lavoro autonomo, in particolare riguardo alla tempi di vita e tempi di lavoro, inclusi maternità e congedi parentali, pongono infatti ancora oggi la donna in una situazione di svantaggio. Diventa fondamentale approfondire la condizione delle donne professioniste per comprendere meglio le loro necessità e mettere in campo le politiche sempre più risponderti ad esse, al fine di promuovere reali pari opportunità. Questo è l'obiettivo principale della ricerca: analizzare le condizioni di lavoro delle professioniste e dei professionisti, il livello di tutele offerte ed i servizi disponibili, con un focus particolare sulla conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro.

Fonte: Regione Toscana - Ufficio stampa

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