L'associazione Amici del Padule di Fucecchio per la Biodiversità ha presentato le sue osservazioni al Ministero in merito all'impianto agrivoltaico previsto nel comune di Monsummano Terme.
Riteniamo strettamente collegati la perdita di biodiversità ed il cambiamento climatico e consideriamo il combinato di questi due complessi fenomeni la più grave minaccia per l'umanità e le altre specie che popolano questo pianeta. Pertanto siamo favorevoli a soluzioni di decrescita energetica e ad un crescente ricorso a fonti energetiche rinnovabili, nell'ottica di operare una riduzione/sostituzione/efficientamento energetico.
In quest'ottica riteniamo che l'installazione di impianti per la produzione dell'energia non debba determinare perdita di habitat importanti e che pertanto debbano essere privilegiate allo scopo le aree già compromesse da insediamenti industriali o dove si sia già determinato un consumo di suolo e/o una trasformazione degli ecosostemi, nonchè le aree che già dispongono delle infrastrutture necessarie alla realizzazione e gestione dell'impianto e al trasferimento dell'energia.
Per quanto attiene all'impianto in oggetto si rileva in primo luogo che le dimensioni sono molto grandi per la localizzazione prescelta (con un'area continua di ben 66 ha di superficie), considerato che oggi si tende di norma a frazionare impianti così grandi, alternando elementi natuarli e/o coltivazioni.
Per quanto riguarda le aree di collocazione dell'impianto, osserviamo che:
– le aree prescelte non ricadono all'interno di siti di interesse naturalistico o storico-architettonico, ma si collocano nelle vicinanze rispettivamente del sito (ZSC e ZPS) Padule di Fucecchio e di un edificio storico importante, quale la Fattoria medicea Le Case;
– gli impatti sul sito Padule di Fucecchio sono contenuti, anche rispetto ad altre forme di utilizzo del suolo attuali o possibili in futuro (quali ad esempio vivai di piante ornamentali);
– sotto il profilo paesaggistico l'area si presenta purtroppo già piuttosto compromessa a causa della presenza di una discarica di rifiuti solidi urbani, in fase di ampliamento, e di un grande capannone industriale; inoltre in diretta adiacenza, sul lato nord, decine di ettari sono stati negli ultimi 12 mesi adibiti alla produzione di piante ornamentali; a tale proposito riteniamo che una probabile ulteriore espansione dell'attività vivaistica, in luogo dell'impianto proposto, possa costituire una maggiore minaccia per il sito Padule di Fucecchio, a causa del consumo di acqua e dell'uso di fertilizzanti e presidi fitosanitari, nonchè per la possibile introduzione accidentale di specie alloctone invasive;
– le aree prescelte sono già servite dalle infrastrutture necessarie alla realizazione e gestione dell'impianto proposto.
Considerate le premesse e le valutazioni fin qui riportate, che derivano anche da pareri esperti che abbiamo ricevuto, esprimiamo la seguente osservazione.
Siamo favorevoli all'impianto proposto a condizione che:
1. sia ridotta la superficie complessiva di almeno il 20%, destinando la parte scorporata ad ulteriori opere di mitigazione ambientale e paesaggistica. Nello specifico si propone che il piccolo corridoio che separa le due parti di cui si compone il sottocampo 1 sia ampliato significativamente, potenziando quegli elementi lineari (siepi, filari arborei e fascie di prato stabile) che garantiscono la funzione di corridoio ecologico e migliorano l'inserimento paesaggistico dell'impianto;
2. sia previsto da parte delle istituzione competenti (Regione Toscana e Ministero dell'Ambiente), come principale misura di compensazione, un incremento del livello di tutela del sito (ZSC e ZPS) Padule di Fucecchio, peraltro già da tempo previsto dagli strumenti di programmazione della Regione Toscana, ma sempre procrastinato.
3. sia effettuata una rigorosa vigilanza circa la reale esecuzione delle opere di mitigazione previste nel progetto (che valutiamo positivamente) e di quelle da prevedere per effetto di una riduzione della superficie produttiva (si veda punto 1).
4. sia valutata la possibilità di ridurre la quantità di energia accumulata in loco e, conseguentemente, il numero di batterie e il numero di stazioni fisse che dovrebbero ospitare gli accumulatori;
5. siano effettuate delle semine annuali fra le file di pannelli di piante erbacee autoctone a fioritura scalare per favorire la presenza di insetti impollinatori.
Amici del Padule di Fucecchio per la Biodiversità
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