Alza la voce la Regione Toscana contro la scelta della regione francese dell’Occitania di avviare una campagna di promozione turistica dell’area tra Tolosa, Montauban e Albi all’insegna dello slogan “Toscana Occitana” (la pagina Facebook da cui è presa la foto profilo, dal nome Toscane Occitane, esiste da anni, mentre il sito è attivo dal 2022, NdR)
“Valuteremo le azioni da intraprendere”, annunciano il presidente Giani e l’assessore alle attività produttive e al turismo Leonardo Marras. “Su questa storia non si scherza perché – spiegano Giani e Marras - il furto di identità è reato”.
“L'operazione dell'Occitania – proseguono - è eccessiva e fuori luogo”. “Dopodiché – aggiungono – se i francesi si spingono a usare il nome della nostra terra per pubblicizzare una regione così importante come l’Occitania significa che la Toscana vale davvero tanto, molto di più di quanto si possa credere”.
Presidente e assessore ricordano infine che proprio in questi giorni la sede della presidenza ospita una mostra fotografica sui castelli della Loira, a dimostrazione della “solidità e sincerità delle relazioni di amicizia tra Toscana e Francia, che non meritano simili scelte di indubbio pessimo gusto”.
A fare partire il primo atto istituzionale contro questa iniziativa è stato Nicola Danti, eurodeputato di Italia Viva eletto nella nostra regione, che ha appena presentato un’interrogazione a Bruxelles contro l’operazione di rebranding intrapresa dalla regione francese dell’Occitania per promuovere l’area compresa tra Tolosa, Montauban e Albi, ribattezzandola zona appunto come “Toscana Occitana”.
“Al Parlamento europeo Lavoriamo quotidianamente contro azioni del genere che vengono operate nel resto del mondo e che creano danni alla nostra economia – attacca Danti -. Trovo paradossale che campagne del genere possano essere concepite anche nei paesi dell’Ue”.
“L’operazione ha chiaramente lo scopo di sfruttare l’attrattività turistica della ben più conosciuta Regione Toscana in Italia, utilizzando in maniera indebita un brand affermato e conosciuto in tutto il mondo – spiega Danti nell’interrogazione -. Appare evidente come tale cambio nome si configuri come una pratica di concorrenza sleale, da considerare inaccettabile per il potenziale ingannevole nei confronti dei turisti e lo sfruttamento indebito di un riconosciuto marchio turistico. Si chiede quindi alla Commissione se sia a conoscenza di tale pratica e se ritenga doveroso intervenire presso la Regione dell’Occitania per porvi rimedio”.
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