Nicola Lagioia e Bernardo Zannoni inaugurano il Centro Pecci dei lettori

(foto Chiara Pasqualini)

Grandi nomi e grandi autrici e autori per la prima giornata di Centro Pecci dei lettori: Bernardo Zannoni in dialogo con 200 studenti del liceo “Carlo Livi” di Prato e Nicola Lagioia nella sua prima uscita pubblica dopo aver chiuso da poche ore la sua ultima direzione, dal 2017, del Salone del Libro di Torino. E poi: Daniela Almansi ripropone Bertolt Brecht sulla guerra, le graphic novel con Giulio Mosca – il Baffogram – in dialogo con Vera Gheno, e in chiusura uno dei migliori autori emergenti, Mattia Insolia, con Luca Starita.

L’inaugurazione di Centro Pecci dei Lettori si terrà giovedì 25 maggio ore h.11.00 al Centro per l’arte contemporanea “Luigi Pecci”, in Sala Bianca (1° piano), con l’incontro assembleare tra 200 studenti del Liceo scientifico-linguistico “Carlo Livi” di Prato – che hanno fortemente voluto questo appuntamento – e l’autore cult Bernardo Zannoni, che con il suo primo libro I miei stupidi intenti (Sellerio) ha conquistato il Premio Campiello 2022: il più giovane autore (classe 1995), in 60 anni, a vincere il prestigioso premio letterario.

I miei stupidi intenti ha costituito sicuramente l’esordio più seguito del 2021, quasi 15.000 copie vendute in poche settimane (oggi siamo alla tredicesima edizione), vincitore del Premio Bagutta Opera Prima, del Premio Salerno Letteratura, finalista del Premio POP Premio Opera Prima e del Premio Zocca Giovani - Marco Santagata, semifinalista del Premio John Fante Opera Prima.

“Abbiamo letto I miei stupidi intenti in condizioni del tutto particolari – dichiara l’editore Sellerio - c’era stato segnalato da un caro amico, nulla sapevamo del contenuto e nemmeno dell’autore. Avevamo iniziato con la consueta pigra curiosità con cui un editore approccia una nuova proposta, persino quando arriva da una persona degna di grandissima fiducia. All’inizio ci siamo trovati sballottati tra boschi, tane sotterranee, peli, artigli, ma anche stoviglie, tavoli, letti, dopo un primo sbigottimento però, diventava sempre più naturale farsi condurre dalla penna sicura dell’autore. Noi stessi siamo rimasti sorpresi dall’entusiasmo con cui ci siamo fatti trascinare nella lettura, e ci siamo convinti che il medesimo entusiasmo avrebbe preso chiunque avesse voluto leggere questo sorprendente esordio. La seconda grande sorpresa è stata sapere che questo ambizioso romanzo è stato scritto da un ragazzo di soli venticinque anni. Come un segno di speranza, di futuro, per chi nei libri lavora”.

Fra gli alberi dei boschi, le colline erbose, e la campagna soggiogata dall’uomo, prende vita la storia di un animale: Archy nasce una notte d’inverno, assieme ai suoi fratelli, la loro madre è una faina a cui hanno ucciso il compagno e che si ritrova a doverli crescere da sola. Gli animali in questo libro sanno parlare, usano i piatti per il cibo, accendono fuochi, ma il loro mondo rimane una lotta per la sopravvivenza, duro e spietato, come d’altronde è la natura. Sono mossi dalle necessità e dall’istinto, il più forte domina e chi perde deve arrangiarsi. È proprio intuendo la sua debolezza, che la madre baratta Archy per una gallina e mezzo. Il suo nuovo padrone si chiama Solomon ed è una vecchia volpe piena di segreti che vive in cima a una collina. Queste nuove circostanze sconvolgeranno la vita di Archy: gli amori rubati, la crudeltà del mondo, il tempo presente e quello passato si manifesteranno ai suoi occhi con incredibile forza. Misteri inconfessabili si schiuderanno fra le sue zampe, fra terrore e meraviglia, con il passare implacabile delle stagioni e il pungolo di nuovi desideri. Archy sarà sempre meno animale, come una strana anomalia, un miracolo silenzioso fra le foreste.

Il primo laboratorio (h.16.30), coordinato dal Dipartimento Educazione del Centro Pecci, è affidato alla traduttrice Daniela Almansi che presenta La Crociata dei Bambini (Orecchio Acerbo, 2022) su testo di Bertolt Brecht e illustrata da Carme Solé Vendrell: una storia che si ripete nel tempo, che attraversa la storia; una ballata nei versi taglienti del grande drammaturgo e poeta e nella tenerezza struggente dei bambini ritratti dall’artista catalana. L’infanzia, ancora una volta tradita, ancora una volta inerme, in cerca del proprio posto in un mondo impazzito, al principio di una guerra: un libro, oggi più di ieri, necessario.

L’inaugurazione pomeridiana (h.18.00) è invece affidata allo scrittore Premio Strega Nicola Lagioia che lunedì 22 maggio ha chiuso la sua ultima edizione, la 35° per la precisione, del Salone del Libro di Torino che ha diretto ininterrottamente dal 2017. L’autore di Riportando tutto a casa, La ferocia, La città dei vivi terrà un’intrigante lectio a tema: Presto saprò chi sono. Una lezione sull’arte di raccontare storie attraverso la letteratura, da Omero ad Amelia Rosselli.

Si prosegue, alle h.19.30, con Le parole dell’Eros - incontro del ciclo Trilogia dell’Eros a cura di Emanuele Coen – in cui il disegnatore Giulio Mosca, più noto come Il Baffo, in dialogo con la linguista Vera Gheno presenta Ossitocina (Feltrinelli Comics, 2022), la sua più recente graphic novel in cui racconta sentimenti generazionali e non solo. Quali sono le origini dell’amore? Cos’hanno in comune il legame con un genitore, una cotta giovanile, un rapporto sessuale e l’affetto per un animale domestico? Può esistere ancora, dopo tanti anni, una prospettiva inesplorata della propria “metà”? Il personaggio del Baffo è un autentico fenomeno, con un seguito su Instagram di mezzo milione di follower.

La prima giornata si conclude, alle h.21.00, con uno dei migliori scrittori della nuova generazione, Mattia Insolia (classe 1995) che in dialogo con Luca Starita presenta il suo secondo libro, Cieli in fiamme (Mondadori, 2023), un romanzo potente in cui la generazione dei figli guarda i genitori e li scopre inadeguati, adolescenti loro stessi, una visione dura ma nient’affatto priva di pietas. Pur così giovane, Mattia Insolia ha la determinazione di esplorare la confusione, le contraddizioni, il furore, la vitalità di due generazioni: genitori e figli. Nella sua scrittura convivono in maniera originale ed esplosiva un’essenza antica, un passo da tragedia e una sensibilità totalmente contemporanea. Il suo primo romanzo, Gli affamati (2020), è stato proposto al Premio Strega e tradotto in Francia e in Germania.

La prima edizione di Centro Pecci dei Lettori nasce dall'incontro tra il festival La città dei lettori e Centro Pecci Books - Voci, scritture e immagini del contemporaneo.

La sinergia non poteva che avvenire all’insegna dell’innovazione e della ricerca: di nuovi autori, di nuovi linguaggi, di nuove modalità di scrittura, di dialogo e di fruizione.

Il lavoro capillare sul territorio toscano de La città dei lettori – progetto culturale di promozione del libro e della letteratura che da sei anni catalizza autori, illustratori, traduttori e curatori di primo piano, a cura di Associazione Wimbledon APS con la direzione di Gabriele Ametrano – ha trovato una sua specificità nel Centro pratese dell’arte contemporanea, un luogo che ha per vocazione la creatività, la costante ricerca e il dialogo.

Centro Pecci dei Lettori, con il sostegno di ChiantiBanca Credito Cooperativo S.C., è dunque un “festival generazionale” 0-25 che, coinvolgendo le scuole di ogni ordine e grado, punta a declinare – contemporaneamente – la letteratura per bambini e per ragazzi, la fiaba e l’illustrazione insieme alle nuove case editrici anche digitali, alle graphic novel, ai booktoker ed ai manga.

 

Fonte: Ufficio Stampa

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