La Regione Toscana esprime parere negativo rispetto al decreto legge 4 maggio 2023 n.48 "Misure urgenti per l'inclusione sociale e l'accesso al mondo del lavoro" in Commissione Formazione e Lavoro della Conferenza delle Regioni. L'assessora Alessandra Nardini, che è anche Coordinatrice della Commissione, è stata l'unica dei presenti ad esprimere questa posizione ad ora.
La Regione Toscana ha presentato alcuni emendamenti tecnici che puntano a superare o comunque a ridurne le criticità rispetto ad alcuni aspetti, ma il giudizio complessivo è nettamente negativo.
Oltre alle preoccupazioni già espresse dall'assessora al sociale Serena Spinelli (che a sua volta ha votato contraria nella Commissione Sociale) sulla cancellazione di uno strumento come il Reddito di Cittadinanza che è stato essenziale, a maggior ragione in un periodo difficile come quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, per evitare che tantissime persone e famiglie sprofondassero in una condizione di povertà ancora più grave.
Il Decreto presenta varie criticità su diversi aspetti: si allarga la possibilità per le aziende di ricorrere ai contratti a termine, agendo sulle causali che erano state poste nella normativa previgente proprio per arginare il ricorso prolungato a questo tipo di contratti: da eccezione il rinnovo del contratto a termine diventa la regola; si estende in alcuni settori anche l'uso dei voucher, utilizzabili per pagare fino a 15mila euro l'anno, una cifra che riguarderebbe una quota importante delle lavoratrici e dei lavoratori di alcuni settori, consentendo così una sostituzione di fatto dei contratti di lavoro con i voucher.
Nel decreto c'è poi una norma, l'articolo 26, che riguarda specificatamente le lavoratrici e i lavoratori delle piattaforme, come i rider, rispetto ai quali come Regione stiamo intervenendo al fine di garantire loro un lavoro sicuro e tutelato: il dl cancella il loro diritto ad accedere alle formule matematiche che regolano orari e compensi, da cui dipende la valutazione del loro lavoro e il loro salario.
Queste ed altre criticità hanno convinto Regione Toscana ad esprimere un parere negativo sul Decreto che si muove nella direzione esattamente opposta a quello che servirebbe oggi e su cui è in atto da settimane una mobilitazione delle organizzazioni sindacali confederali. Servirebbe, invece, combattere il lavoro povero, assicurare alle lavoratrici e ai lavoratori un'occupazione sicura, stabile, dignitosa dal punto di vista delle condizioni lavorative e del salario.
Fonte: Regione Toscana
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