Un'altra tragica morte bianca in Toscana. Un 55enne è morto sul lavoro dopo esser stato travolto da un masso in Garfagnana. È successo poco prima delle 8 di oggi - sabato 13 maggio - a Minucciano, in provincia di Lucca. Il fatto è avvenuto in una cava in un bacino marmifero delle Apuane, vicino al rifugio Orto di Donna.
Il lavoratore - di nome Ugo Orsi - sarebbe stato schiacciato da una grossa lastra di marmo, secondo le prime ricostruzioni. Per lui non c'è stato niente da fare nonostante i soccorsi. La zona non è facilmente raggiungibile, è complesso arrivarci anche per i mezzi di soccorso. Il 118 ha inviato ambulanze sul posto insieme al personale della prevenzione, igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro e ai vigili del fuoco. Allertato anche Pegaso, poi fatto rientrare. Presenti anche i carabinieri.
La procura di Lucca ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e l'autopsia potrebbe essere disposta la prossima settimana.
Il cordoglio della Regione
“Un altro morto di lavoro e un’altra tragedia in cava. Esprimo tutta la mia vicinanza alla famiglia della vittima e ai lavoratori suoi colleghi. Con me lo fa la Toscana. Ancora una volta siamo a richiamare l’importanza del rispetto delle norme di sicurezza a tutela del lavoro”. Così il presidente Eugenio Giani appresa la morte del cavatore avvenuta questa mattina in Garfagnana.
“Questa strage va fermata – ha aggiunto l’assessora alla formazione e lavoro Alessandra Nardini - Bisogna mettere al centro la tutela della persona e la sicurezza non può e non deve essere considerata un costo. Le dinamiche di questo incidente dovranno essere chiarite, ma un dato è certo: si continua a morire di lavoro, in alcuni settori accade più che in altri. Allora occorre ribadire un concetto: il lavoro deve essere dignità, deve svolgersi in sicurezza e con ritmi adeguati, un concetto che le logiche del profitto non possono mettere in discussione. Oggi è il momento del cordoglio, mi stringo alla famiglia e ai colleghi della vittima”.
Cgil: "Dolore e rabbia"
Morte sul lavoro di un operaio in una cava lucchese, la dichiarazione di Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana) e Alessia Gambassi (segretaria generale Fillea Cgil Toscana): “Un altro morto sul lavoro che ci porta profondo dolore ma anche tanta rabbia. Siamo vicini alla famiglia della vittima. I lavoratori del distretto del marmo Apuo Versiliese lunedì 15 maggio si fermeranno per tutta la giornata lavorativa per dare un segnale forte: basta morti sul lavoro. Aspetteremo l’esito delle indagini da parte degli organismi preposti ma diciamo con forza che non possiamo più sopportare che si perda la vita mentre si sta lavorando. Per noi è centrale il tema della sicurezza, ogni infortunio che capita lo viviamo anche come una nostra sconfitta. La soluzione è complessa e passa attraverso la diffusione della cultura della sicurezza, prevenzione, potenziare il presidio del territorio e norme più severe. Devono essere investite risorse per rafforzare le strutture preposte ai controlli.
È necessario promuovere la cultura della prevenzione fin dalle scuole e per tutta la vita lavorativa con aggiornamenti che tengono conto dei continui cambiamenti. La diffusione della cultura della sicurezza possiamo fare in modo che sia un obiettivo realizzabile solo se tutti i soggetti, istituzioni, imprese e lavoratori daranno il loro contributo. Noi ci siamo per dare il nostro. Nel settore le imprese serie ci sono, quelle che fanno formazione e rispettano le regole, ma quelle che non rispettano le regole a partire dalla sicurezza devono chiudere senza se e senza ma”.
Uil: "Tristezza, piangiamo un altro operaio"
Apprendiamo con tristezza l’ennesima tragedia sui luoghi di lavoro. Come facciamo in ogni occasione, ribadiamo la centralità del tema della sicurezza. In un Paese che vuole definirsi civile come il nostro, non puó esserci spazio per pagine di cronaca quotidiana come quella di oggi. Dobbiamo rivendicare con forza e con tutti gli strumenti a nostra disposizione il valore della vita, il valore del lavoro, la tutela dei diritti e il rispetto delle normative. La FENEALUIL Toscana tutta si stringe attorno all’immenso dolore della famiglia.
Daniele Battistini
Segretario generale Feneal UIL Toscana
“Purtroppo piangiamo un altro operaio che ha perso la vita sul posto di lavoro. Siamo vicini al dolore della famiglia, a cui rivolgiamo il nostro più sentito cordoglio”. Così il segretario della Uil Area Nord Toscana, Franco Borghini, dopo la tragedia che ha colpito il settore lapideo nella provincia di Lucca. “Sentiamo il dolore profondo di una comunità, pieno di rabbia perché non si può continuare a morire in cava così come in nessun altro posto di lavoro.
Una tragedia che ancora una volta ci toglie il fiato .
Chiediamo che sia fatta chiarezza sulle cause dell’incidente".
Fantozzi (FdI): "Tragedia in cava"
“Un’altra tragedia in cava, solidarietà alla famiglia e appello al rispetto delle norme per la sicurezza sul lavoro”. A chiederlo è il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Vittorio Fantozzi, vicepresidente della Commissione Sviluppo economico, dopo aver appreso della morte di un cavatore avvenuta questa mattina in Garfagnana a Minucciano.
“Esprimo la mia vicinanza alla famiglia della vittima e ai lavoratori suoi colleghi del cavatore, che ha preso la vita in una cava in un bacino marmifero delle Apuane vicino al rifugio Orto di Donna. Ma non possiamo continuare ad assistere inermi a questa strage sui luoghi di lavoro. Bisogna insistere sulla formazione, sul rispetto delle norme, sui ritmi adeguati di lavoro e su maggiori e più diffusi controlli su tutto il territorio provinciale e regionale, va inevitabilmente aumentato il numero degli ispettori -sottolinea Fantozzi- Tutti siamo chiamati a fare di più perché questa sera un lavoratore di 55 anni non tornerà a casa della propria famiglia e la solidarietà, oltre che a parole, va dimostrata con i fatti. Serve uno sforzo straordinario per abbattere drasticamente il numero degli infortuni sul lavoro. Una vigilanza corretta e non vessatoria rappresenta una garanzia per le imprese stesse, che così non vanno incontro a cadute di competitività. Gli incidenti sul lavoro non sono frutto di casualità. Non basta avere un lavoro se non è accompagnato da tutele, diritti e sicurezza”.
Mazzeo: "Inaccettabile"
“Non è accettabile morire sul luogo di lavoro, un luogo che dovrebbe garantire dignità e sicurezza alle persone che vi operano. Il tragico incidente mortale avvenuto in una cava della Garfagnana è l’ennesimo di una catena intollerabile, contro la quale servono risposte della politica e delle categorie datoriali”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, dopo aver appreso dell’incidente in una cava della Garfagnana, dove ha perso la vita un cavatore. “Alla sua famiglia, ai suoi amici e alla comunità della Garfagnana – ha aggiunto – esprimo le più sentite condoglianze e la vicinanza di tutta l’Assemblea legislativa della Toscana”.
“Contro questa strage silenziosa di lavoratori – ha detto ancora – serve una svolta culturale, che coinvolga davvero tutti e che riporti dentro al dibattito politico e sociale la centralità della sicurezza sul lavoro. Uno Stato civile deve garantire il diritto a non morire di o per il lavoro. Si devono rafforzare i controlli, investendo in personale e strutture, ma si deve anche agire perché si affermi l’applicazione di tutte le norme di prevenzione e sicurezza esistenti a partire dal protocollo regionale dedicato proprio al settore del marmo. È un compito che spetta alla politica e, di pari passo, ai datori di lavoro e alle loro categorie di rappresentanza”.
Confindustria Toscana Nord: "Una sconfitta per tutti"
"Come imprenditori del lapideo della provincia di Lucca esprimiamo alla famiglia del cavatore Ugo Antonio Orsi, tragicamente scomparso in un incidente sul lavoro a Minucciano, i sensi del nostro più profondo cordoglio. Questi episodi rappresentano sempre una sconfitta per tutti.
Accogliamo con comprensione e senso di responsabilità l’appello delle organizzazioni dei lavoratori, che si rivolgono congiuntamente alle imprese delle province di Lucca e Massa Carrara. Per quanto riguarda la sezione Lapidei di Confindustria Toscana Nord, noi ci siamo: la sicurezza è il bene più prezioso del mondo del lavoro. Le aziende e il Comitato Paritetico Marmo hanno sempre fatto il massimo per la sicurezza, pertanto siamo disponibili a incontri con sindacati e istituzioni per ogni iniziativa che nelle valutazioni condivise verrà ritenuta utile" ha dichiarato Fabrizio Palla, presidente della sezione Lapidei e varie di Confindustria Toscana Nord.
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