Detenuti che provano a tornare a una vita normale imparando a fare i giardinieri e che vengono impiegati per curare il verde di orti urbani e giardini di Firenze. E’ il protocollo sottoscritto oggi a Palazzo Vecchio tra il Comune e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.
Alla firma erano presenti l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio e il direttore generale dei detenuti e del trattamento Gianfranco de Gesu, con la direttrice dell’istituto penitenziario di Sollicciano Antonella Tuoni e il garante dei detenuti Eros Cruccolini.
Il protocollo prevede un percorso di formazione insieme alla Cna per un gruppo di 20 detenuti: una volta imparati i rudimenti del mestiere con un corso formativo qualificato da 24 ore all’interno del percorso per "Manutentore del verde" queste persone verranno impiegate dall’amministrazione in lavori di pubblica utilità per la manutenzione di prati, siepi, orti e alberi della città.
Il progetto ha come obiettivi lo sviluppo di occasioni di reinserimento occupazionale, l’accrescimento del senso di responsabilità e autonomia dei soggetti coinvolti verso la collettività; la motivazione e l’interesse da parte dei detenuti selezionati per le professionalità da acquisire nell’ambito del presente accordo utile a possibili impieghi futuri; lo sviluppo della cultura della restituzione, intesa come riparazione indiretta dei danni provocati dai reati, come possibile strumento per il ripristino del patto sociale; e, non ultimo, la riduzione dei rischi di recidiva.
“Con questo accordo - ha sottolineato de Gesu - saremo impegnati a studiare insieme le attività che possono essere svolte con lo scopo del reinserimento sociale e la possibilità di svolgere mansioni con un senso di riparazione nei confronti della comunità esterna”.
“La scorsa estate, appena nominato assessore, ho avuto modo di fare una visita in carcere insieme al sindaco Dario Nardella - spiega l’assessore Giorgio -: in quell’occasione mi colpì molto la richiesta principale che arrivava dalla popolazione carceraria, ovvero quella di essere impiegati in qualche cosa di utile, avere la possibilità di imparare qualcosa per offrire un contributo alla comunità ed essere pronti, una volta scontata la pena, per inserirsi di nuovo anche nel mondo del lavoro. Ho preso lì l'impegno a costruire un progetto che rispondesse a quella richiesta e oggi grazie alla collaborazione con tutti gli attori coinvolti siamo in condizioni di partire”. “Il verde - ha continuato - può diventare un luogo di riscatto e l’ambito in cui offrire un contributo alla società. Prendersi cura degli alberi, dei parchi, dei nostri giardini, sarà un’opportunità importante per formarsi e reinserirsi con l'orizzonte di un futuro diverso e migliore per la propria vita”.
“Grazie al Dap, alla direttrice di Sollicciano Antonella Tuoni, alla Cna Firenze Metropolitana, al garante dei detenuti Eros Cruccolini e al consigliere speciale del sindaco per le carceri Stefano Di Puccio - ha concluso -. Questa preziosa collaborazione dimostra che per la città il carcere non è un luogo dimenticato e che quelle persone possono e devono avere l'accompagnamento a un riscatto sociale e al reinserimento che sono le vere finalità della detenzione”.
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