Export Toscana 2022, boom della farmaceutica. Buoni risultati dal cuoio

Il 2022 dell'export toscano, tra luci e ombre dopo la guerra in Ucraina e il rincaro dell'energia. Nella nota congiunturale Irpet viene evidenziato che la regione ha comunque realizzato un +8,4% di esportazioni di beni a prezzi costanti rispetto al 2021.

Alla base del risultato sono stati ancora una volta i prodotti farmaceutici, le cui vendite estere sono cresciute del 42%, a prezzi costanti, rispetto al 2021.

A soffrire in particolare sono state le produzioni chimiche e della metallurgia di base, le cui esportazioni a prezzi costanti sono arretrate rispetto al 2021.

Le esportazioni di macchinari hanno invece patito la forte esposizione alla domanda russa. In particolare, le macchine per impieghi generali, che hanno fatto registrare un calo del 15,5%.

Per il 2023 il tasso di crescita delle esportazioni della Toscana è previsto attestarsi attorno al +7,7%. Sullo scenario di previsione, tuttavia, insistono forti rischi che potrebbero costringere a una revisione al ribasso delle stime nel corso dell’anno.

Note positive arrivano dal settore dell'abbigliamento (+13%), dall'agro-alimentare (+15%), dall'elettromeccanica, dalla metallurgia di base (+21%) per non parlare della carta e stampa (+59% a prezzi correnti, la metà a prezzi costanti). Il settore delle calzature registra un +15%, quello del cuoio e della pelletteria un +10% che però a prezzi costanti si riduce in un +1%.

La sostanziale tenuta delle esportazioni dell’industria agroalimentare si è realizzata attraverso la crescita
dell’export di vino (+5,0%) e il leggero arretramento di quello di olio (-1,4%). In quest’ultimo caso si registra un forte impatto dell’aumento dei prezzi, dato che la dinamica a prezzi correnti ha fatto registrare un +23,4%. Spostando l’attenzione sui prodotti agricoli, in contrazione le vendite dell’industria vivaistica (-27,5% a prezzi costanti). A soffrire la dinamica inflazionistica sono state soprattutto le produzioni di base. In calo, infatti, se valutate a prezzi costanti, le vendite estere di prodotti chimici, di quelli in gomma e plastica e delle produzioni della metallurgia di base. In crescita, invece, le esportazioni dei prodotti dell’industria lapidea; in particolare i prodotti lavorati (+7,6%). Stabili rispetto al 2021, infine, le vendite estere di mobili.

In crescita le esportazioni verso i paesi dell’Unione Europea, in particolare le economie al di fuori dell’area euro. Tra questi ultimi paesi, sono risultate in forte aumento le vendite estere verso la Polonia (+30,9%). All’interno della area euro è risultato quello spagnolo il mercato più dinamico (+20,3%). Comunque in crescita le vendite estere verso Francia (+9,6%) e Germania (+5,8%). Al di fuori dell’Unione Europea, ha tenuto l’export verso il Regno Unito (+2,9%), mentre sono risultate in calo le esportazioni verso la Svizzera (-4,2%). Quest’ultimo mercato di destinazione è stato superato da Stati Uniti (+25,0%) e Francia come prima area di destinazione delle produzioni toscane

A livello interno, le province con un saldo negativo per l'export sono quelle di Massa-Carrara, Grosseto e Livorno.

Molto positive le performance di Siena, Pisa e Arezzo. L’exploit della prima, nonostante le pesanti perdite della camperistica, è interamente guidato dalle esportazioni di prodotti farmaceutici, più che raddoppiate rispetto al 2021.

Nell’ambito dell’economia pisana, invece, sono state soprattutto le vendite estere di altri mezzi di trasporto a guidare la performance. Anche se buoni risultati sono arrivati anche dalla pelletteria, sia conciaria che calzaturiera, e dai prodotti chimico-farmaceutici. Arezzo deve invece il suo risultato principalmente alla gioielleria, ma anche alla buona dinamica che ha contraddistinto il comparto moda e la componentistica elettrica per i macchinari.

Sopra la media regionale anche Pistoia, Lucca e Prato. L’export di Pistoia, nonostante la dinamica negativa che ha contraddistinto i comparti tessile e, soprattutto, vivaistico, si è giovato della forte ripresa delle esportazioni del comparto ferro-tranviario e dei prodotti della pelletteria e calzature. Lucca, a fronte di una forte crescita delle esportazioni di prodotti dell’industria cartaria, ha però riscontrato una sostanziale stabilità delle vendite estere di imbarcazioni e di macchinari per impieghi speciali.

Secondo le stime Irpet, le esportazioni della Toscana dovrebbero continuare a crescere a un ritmo relativamente sostenuto sia nel corso del 2023 (7,7%) che negli anni immediatamente successivi.
Sullo scenario di previsione, tuttavia, insistono rischi e incertezze. I livelli di inflazione elevati che ancora si registrano nelle maggiori economie mondiali, sia nei prodotti consumati che in quelli intermedi utilizzati dalleimprese, l’intonazione  restrittiva della politica monetaria in risposta alla dinamica dei prezzi e gli elevati livelli di indebitamento accumulati nel recente passato per far fronte alla crisi pandemica, potrebbero portare a revisioni al ribasso delle stime di crescita. L’elevata dipendenza della meccanica toscana dalla domanda russa, inoltre, potrebbe contribuire a indebolire ulteriormente la traiettoria di crescita delle esportazioni della regione.

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