La chirurgia d’elezione segna un recupero con quasi 2700 pazienti in meno in lista di attesa rispetto a un anno fa (-13%)
L’attività chirurgica programmata a gennaio e febbraio 2023 risulta in linea con quella dello stesso periodo "ante pandemia" del 2019 (+1%). L’Azienda legge con soddisfazione i dati del primo bimestre della chirurgia elettiva e lo stato delle liste di attesa degli interventi chirurgici programmati che sono tornate sui livelli di marzo 2021. Il rientro verso la normalità per la chirurgia d’elezione della Asl Toscana centro - quella delle prestazioni programmabili, non urgenti - cominciato già nel maggio dello scorso anno con la progressiva "erosione" delle liste di attesa per interventi chirurgici, è stato confermato: 2693 pazienti in meno in lista ad oggi rispetto a maggio 2022, corrispondenti a un calo del 13%. Chi era in attesa è stato richiamato con la certezza di poter riprogrammare la data dell’intervento chirurgico saltato a causa del Covid i cui effetti più pesanti si sono fatti sentire anche sulle sale operatorie.
Oggi, in un sistema provato da due anni di pandemia e dopo una costante attività di recall affiancata da un instancabile lavoro di riorganizzazione di sale e personale, il piano di potenziamento dell’attività chirurgica promosso dalla Direzione sanitaria aziendale, raccoglie i risultati di un trend che annuncia segnali di consolidamento anche nei prossimi mesi: nel primo bimestre 2023, gli interventi eseguiti in regime di elezione hanno soddisfatto circa il 75% del numero dei nuovi ingressi, arrivando all’88% se si include anche la produzione in Service. Risultato ancor più promettente considerato che il riallineamento produttivo complessivo al 2019, è stato raggiunto dall’Azienda sanitaria nonostante una dotazione di 80 posti letto di chirurgia in meno.
"È un risultato che ci gratifica dell’enorme lavoro fatto – commenta il direttore del dipartimento chirurgico, Stefano Michelagnoli - e arriva in comparazione di un anno, il 2019, che è stato uno dei migliori anni di produzione quando gli ospedali della nostra Azienda hanno garantito circa 30mila interventi all’anno. Grazie a un piano che ha lavorato sulla riassegnazione delle sale operatorie e sulla ridistribuzione del personale, siamo riusciti a determinare una inversione di tendenza anche con un minor numero di letti a disposizione".
Gli ospedali che hanno fatto registrare incrementi produttivi più rilevanti rispetto al 2019 sono Santa Maria Nuova con +61% grazie all’incremento dei letti di chirurgia e al potenziamento del service; IOT Palagi con +46% grazie alla reingegnerizzazione del processo consistita in una riorganizzazione del personale e delle sale; S.S.Cosma e Damiano di Pescia con il potenziamento di slot di sala e Serristori con +55% dove la riorganizzazione delle risorse ha permesso anche il trasferimento di casistica a bassa complessità da altri ospedali. All’ospedale di Figline sono stati trasferiti pazienti da Torregalli e Annunziata per interventi chirurgici delle colicisti e delle ernie per le quali la lista di attesa era importante. L’ospedale Santo Stefano di Prato ha completamente bilanciato la produzione 2019 (+4%) e risultano ormai prossimi al riallineamento con il 2019 anche i tassi produttivi del San Jacopo (-7%), Fucecchio (-7%) e Santa Maria Annunziata (-6%). Stanno andando verso un progressivo potenziamento per arrivare a riallinearsi alla produzione del 2019, gli ospedali San Giuseppe (-24%) e San Giovanni di Dio (-12%). All’ospedale del Mugello i volumi produttivi non hanno mai subito sostanziali decrementi rispetto allo storico (ospedale covid-free), ad eccezione del mese di febbraio 2023, quando contingenze legate a lavori non procrastinabili nelle sale operatorie hanno causato la sospensione dell’attività programmata per 9 giorni.
Fonte: Azienda Usl Toscana Centro - Ufficio stampa
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