Il 5 maggio alla Biblioteca Lazzerini il racconto del volontariato al fianco dei malati nel fine vita
“Noi semplicemente ascoltiamo, ascoltiamo le paure delle persone che vivono gli ultimi giorni della loro vita, la paura di lasciare un figlio oppure un marito, una madre o magari un fratello, oppure la paura di morire”.
Sono le parole di Stefania Benelli, 69 anni, da 12 anni volontaria all’hospice di Prato “Fiore di Primavera” per conto di File (Fondazione italiana di leniterapia). Prima faceva l’impiegata, adesso è in pensione e ha deciso di passare all’hospice qualche ora la settimana per parlare con i pazienti.
Anche lei, come altri volontari, sarà presente all’incontro dal titolo “Volontariato in Hospice: esperienze e racconti per conoscere le cure palliative”, promosso da File venerdì 5 maggio alla Biblioteca Lazzerini di Prato. Interverranno la dottoressa Carla Zeloni, medico palliativista dell’hospice, la dottoressa Claudia Bonari, psicologa di File presso l'hospice, e i volontari pratesi di File attivi sia nell’assistenza alle persone gravemente malate e alle loro famiglie, sia nel supporto al lutto, attraverso i gruppi di auto mutuo aiuto. Tramite i loro racconti, le loro esperienze, sarà possibile conoscere meglio le cure palliative e le attività gratuite di assistenza e supporto al lutto che File offre anche alla comunità pratese.
“E’ importante - ha aggiunto Stefania - accompagnare queste persone nel loro percorso, quando sono consapevoli di essere alla fine della vita ed hanno un estremo bisogno di raccontarsi, ripercorrono la loro vita, le loro famiglie e il loro passato. Sono racconti che non sempre vengono facilmente accolti dai loro familiari perché in questa fase c’è molto dolore, e quindi paradossalmente i pazienti si aprono molto di più con noi volontari e volontarie”. Tanti i ricordi e gli aneddoti che Stefania può raccontare in questi anni di esperienza dentro l’hospice: “Una volta sono stata in silenzio per lunghi minuti insieme a un paziente, mentre gli stringevo la mano”. E poi ancora: “Un’altra volta una signora ha espresso la volontà di sposarsi e il suo desiderio è stato esaudito. Si è sposata nell’hospice e noi volontarie le abbiamo preparato il bouquet”.
Tra i volontari all’hospice pratese c’è anche Antonio De Luca, 67 anni, pensionato, ex ingegnere civile al Comune di Prato. “Mi affascina ascoltare la storia delle persone, nei momenti difficili come quelli alla fine della vita, viene fuori la parte più intima e umana, ascolto racconti di vite, di memorie”. Un’esperienza importante non soltanto per chi la riceve: “Sono consapevole di fare del bene ai malati, ma faccio del bene anche a me stesso, da quando ho iniziato questo volontariato ho scoperto dentro di me un’altra persona, ho scoperto una introspezione inaspettata, prima ero introverso, adesso invece riesco a rapportarmi all’altro con facilità”. Dentro l’hospice, dice Antonio, “non c’è soltanto dolore, io ci vedo anche serenità, la vita è bella ma dobbiamo essere consapevoli che la vita ha una fine naturale, ecco, qui dentro forse si percepisce questa consapevolezza”.
L’iniziativa, ad ingresso libero, è organizzata da File con il supporto della Biblioteca Lazzerini di Prato e di USL Toscana Centro.
Fonte: File - Ufficio stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Prato
<< Indietro