Cittadinanza onoraria al partigiano, a Calci la destra vota no. Csx: "Surreale"

Il sindaco Massimiliano Ghimenti con la capogruppo di Progetto Calci 2024 Francesca Meneghini

Nell’ultimo Consiglio Comunale a Calci si è consumata una pagina triste e vergognosa per la nostra Comunità, e come gruppo consiliare di maggioranza non possiamo non esprimerci ufficialmente.

Il gruppo di destra "Uniti per Calci" ha deciso di negare la Cittadinanza Onoraria alla Brigata partigiana "Nevidio Casarosa" che durante la Resistenza operò sui Monti Pisani. La proposta di conferimento della cittadinanza onoraria era arrivata dal Sindaco e, secondo il regolamento del comune per il conferimento di queste onorificenze, dopo esser stata analizzata in commissione consiliare andava votata in consiglio con una ampia maggioranza (3/4 dei consiglieri).

"Per coprire l’essenza politica di un no deciso, - racconta la capogruppo di Progetto Calci 2024 Francesca Meneghini - i consiglieri di destra hanno riempito le loro argomentazioni di tecnicismi, sostenendo l'impossibilità di votare favorevolmente tale cittadinanza a causa di presunti impedimenti del regolamento comunale. Irregolarità rispetto al regolamento che la minoranza ha ribadito anche a fronte della regolarità tecnica stabilita dagli uffici e che la stessa segretaria comunale ha efficacemente confermato durante la seduta. Del resto con lo stesso regolamento il Consiglio comunale calcesano aveva già conferito, nella passata consiliatura e con consiglieri tutt’oggi presenti nelle fila della minoranza, la cittadinanza onoraria all’Arma dei Carabinieri, e in quella occasione l’intero consiglio comunale, l’aveva approvata senza alcun distinguo e senza rilevare nessuna irregolarità".

"Che il no fosse motivato da ragioni politiche, difficilmente dissimulabili, era già chiaro in precedenza – continua Meneghini - quando Uniti per Calci aveva chiesto documenti atti a dimostrare quale “lustro” avrebbe dato al Comune di Calci l’attività della Brigata partigiana: documenti e atti che sono stati prodotti in abbondanza e spiegati in aula in un precedente consiglio dal Presidente dell’Anpi provinciale. Ma non è servito: per la destra la brigata partigiana non rientra nei soggetti possibili per questa onorificenza, secondo il Regolamento. E quando li abbiamo esortati ad ammettere che semplicemente a loro mancava la volontà politica di riconoscere il valore della resistenza nel nostro paese, si sono sentiti offesi e hanno accusato noi di fare quelli "divisivi". Surreale".

"Con il voto contrario a questa cittadinanza – aggiunge la consigliera Cerrai - la destra calcesana ha negato un atto dovuto, ha voluto recidere idealmente il legame tra la guerra partigiana e il territorio (nonchè l’apporto dato dalla Resistenza alla liberazione dell’Italia) ma il ricordo non si cancella e noi sappiamo che nel cuore e nella mente dei calcesani questa cittadinanza è già concessa come ha dimostrato l'alta affluenza di pubblico al consiglio comunale, testimonianza di una comunità in cui le radici democratiche sono ben salde e la libertà si coniuga con la partecipazione".

Gruppo Centrosinistra-Progetto Calci 2024, Francesca Meneghini capogruppo

Notizie correlate



Tutte le notizie di Calci

<< Indietro

torna a inizio pagina