L'assessore Bezzini: "Contenute le liste d'attesa"
La Toscana si dimostra reattiva nella ripresa delle attività dopo l’emergenza della pandemica. In questo caso sull’attività chirurgica oncologica.
L’Ars, l’Agenzia regionale per la sanità, ha misurato i volumi di intervento e i tempi di attesa nel 2022: in Toscana, nell’ultimo anno, l’attività della chirurgia oncologica è cresciuta rispetto al 2019. Un dato rilevante, da leggere come l’effetto di una migliore prevenzione e diagnosi precoce, e una medicina chirurgica che in Toscana e nel mondo ha fatto passi in avanti, in termini di ricerca e innovazione, e permette oggi di trattare casi che in passato sarebbero stati definiti come non operabili. E’ il caso ad esempio del tumore al polmone. Nel 2022 sono stati effettuati quasi 150 interventi in più rispetto al 2019: grazie anche alla somministrazione di nuove terapie che rendono possibili interventi che in passato non lo erano.
Ma nel 2022 non sono solo aumentati gli interventi: c’è stata anche una riduzione (in alcuni casi) e la conferma (in altri) dei tempi di attesa mediani rispetto a quelli rilevati prima della pandemia. L’unica eccezione, con liste e tempi più estesi, riguarda gli interventi per i tumori alla tiroide, che nell’ultimo anno sono cresciuti del 46 per cento nei volumi con un conseguente incremento di nove giorni della mediana del tempo di attesa. Ma anche questo dato si spiega. Le persone sono infatti tornate a muoversi, anche tra regioni diverse, e la Toscana per la cura di questa patologia è un polo di attrazione da tutta Italia, con una domanda che è dunque cresciuta nell’ultimo anno.
L’aumento dell’attività chirurgica oncologica nel 2022 rispetto al 2019 ha riguardato anche i tumori al retto, alla prostata e al pancreas. Meno interventi (ma anche con tempi di attesa più brevi) ci sono stati invece per il tumore al colon, fegato, stomaco e sistema nervoso centrale.
“Si tratta di dati importanti, che confermano la qualità e la reattività del sistema sanitario pubblico toscano, ma anche degli interventi di prevenzione secondaria, cioè gli screening, fondamentali per indentificare i tumori ed intervenire nel modo più adeguato e veloce possibile. - commenta Simone Bezzini – Esiste una correlazione positiva tra volumi di attività chirurgica più alti e i migliori esiti delle cure oncologiche, confermata dalla scienza - continua - Il dato sui volumi chirurgici è solo un piccolo pezzo di un puzzle che è la sicurezza sanitaria e il diritto alla cura, che vogliamo continuare a garantire”.
Tuttavia l’aumento assoluto dei casi di tumori - che c’è stato, in Italia e in Toscana - non equivale ad una crescita della loro incidenza, ma è l’effetto dell’invecchiamento della popolazione. E ciò è dimostrato dal fatto che, dopo un aggiustamento per età, i tassi di incidenza mostrano un andamento decrescente.
I nuovi casi stimati di tumore in Italia nel 2022 sono 390.700: 205.000 negli uomini (+1,4% dal 2020) e 185.700 nelle donne (+0,7% dal 2020).
I tumori più frequenti risultano il tumore della mammella (55.700 nuovi casi, +0,5% rispetto al 2020), il tumore del colon-retto (48.100 nuovi casi, +1,5% negli uomini e +1,6% nelle donne), il tumore del polmone (43.900 nuovi casi, +1,6% negli uomini e +3,6% nelle donne), il tumore della prostata (40.500 nuovi casi, +1,5%) e il tumore della vescica (29.200 nuovi casi, +1,7% negli uomini e +1,0% nelle donne).
Negli uomini, i tumori più frequenti sono quelli della prostata (40.500 casi), del polmone (29.300), del colon-retto (26.000), della vescica (23.300) e dello stomaco (8.800). Nelle donne, i più frequenti risultano il tumore della mammella (55.700 casi), seguiti da quelli del colon-retto (22.100), del polmone (14.600), dell’endometrio (10.200) e della tiroide (8.700).
Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa
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