Un albero e una panchina nel boschetto dell'Uccellare contro la violenza sulle donne

Il sindaco di San Casciano in Val di Pesa, Ciappi: "Ciascuno di noi può e deve impegnarsi per promuovere concretamente la cultura dei diritti"


Il no alla violenza contro le donne mette radici nel territorio sancascianese. Un albero è stato piantato per tutte le vittime di femminicidio nel boschetto dell'Uccellare a Spedaletto. Accanto, tra gli aceri e le querce del parco, si staglia una panchina, dipinta dai residenti della frazione, che si tinge di rosso vermiglio per ricordare il sangue versato dalle donne che a causa di uomini non ci sono più, a tutte le giovani e adulte che hanno lasciato un posto vuoto nella società, uccise, trucidate, strappate alla vita da coloro che ritenevano più vicini, mariti, fidanzati, fratelli, parenti, amici. Ai monumenti urbani dedicati alla memoria delle donne colpite dalla furia maschile, situati a San Casciano, Mercatale, Cerbaia e Montefiridolfi, si aggiunge la seduta di Spedaletto che invita tutta la comunità sancascianese a riflettere su questo terribile fenomeno purtroppo in continua ascesa come testimoniano le 33 donne uccise in Italia dall'inizio dell'anno.

Sono stati il sindaco Roberto Ciappi e la presidente della commissione consiliare delle Pari Opportunità Paola Malacarne a presentare e condividere con i cittadini, residenti nella frazione di Spedaletto, che hanno contribuito a realizzare la panchina, il gesto simbolico carico di significato che vuole rimarcare la presenza di un'assenza, commemorare le vite spezzate e ricordare che ogni giorno è necessario mobilitarsi con la forza della rete, la cittadinanza attiva e la cultura della solidarietà per tutelare i diritti negati delle donne e dei più deboli. Tanti i cittadini e le cittadine che si sono unite all'appello del sindaco e hanno aderito all'iniziativa promossa dall'amministrazione comunale contro la violenza sulle donne.

I residenti della frazione hanno partecipato alla scrittura del testo sulla panchina. “No alla violenza. Un albero da frutto per ogni donna, vittima di femminicidio, che possa dare ancora vita e nutrire il mondo”. È la frase che da ieri campeggia sullo schienale della panchina rossa che accompagna l'albero. “Non possiamo restare a guardare - dichiara il sindaco Roberto Ciappi - dobbiamo alzare la voce, esprimere il nostro dissenso pubblicamente, dare spazio e creare occasioni perché nascano e interrompano la quotidianità i piccoli grandi monumenti della memoria inseriti nel nostro tessuto sociale”. La panchina rossa e l'albero da frutto sono simboli vivi, in continuo movimento, di un’azione responsabile e collettiva intrapresa dalla comunità che ha bisogno di essere accudita ogni giorno per acquisire forza contro ogni forma di violenza, indifferenza e discriminazione nei confronti del mondo femminile.

“Il nostro compito è quello di educare al rispetto dell’altro, partendo dall'età dell'infanzia, - continua il primo cittadino – ciascuno di noi può e deve impegnarsi, nel proprio contesto familiare, lavorativo, sociale, per promuovere concretamente la cultura dei diritti, farsi parte attiva nella costruzione di una società solidale”. Anche Paola Malacarne ha sottolineato che l'obiettivo dell'iniziativa, assurta a simbolo dell'attività di sensibilizzazione, portata avanti dalla Commissione Pari Opportunità, è quello di “farsi artigiani di consapevolezza nel terreno dell’uguaglianza e della parità di genere”. “Intendiamo stimolare i più giovani ad aver cura dell'albero dei valori e delle relazioni umane – conclude Paola Malacarne - ad attivarsi in forma collettiva per rendere fertile il terreno della condivisione e far germogliare la pianta, metafora del nostro impegno di cittadini attivi, con l’attenzione e l’ascolto dei bisogni dell’altro, l'accoglienza, la reciprocità e la cultura della pace”. All'iniziativa erano presenti anche i consiglieri comunali Ketty Niccolini e David Malquori.

Fonte: Ufficio Stampa Associato Chianti Fiorentino

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