“E’ possibile studiare, laurearsi, e, su questa base, riprogettare la propria vita anche mentre si sta scontando una pena. In giornate come questa la possibilità appare ancora più concreta, ancora più palpabile. E auspichiamo che molti sappiano cogliere questa opportunità”. Lo ha detto l’assessora alle politiche regionali per le questioni carcerarie Serena Spinelli intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico del Polo Universitario Penitenziario, svoltasi questa mattina presso la casa circondariale La Dogaia di Prato a cura dell'Università di Firenze.
“E’ fondamentale garantire il diritto allo studio, anche a chi è detenuto o in esecuzione penale esterna" ha proseguito Spinelli. "Per queste persone la prospettiva dello studio e della laurea è importante anche perché alimenta fortemente le possibilità di reinserimento sociale, aprendo nuove possibilità per il futuro. Per questo siamo fieri del Polo universitario penitenziario che nasce, lo ricordo, da un accordo recentemente rinnovato e rafforzato tra la Regione, le Università toscane (Atenei di Firenze, Pisa, Siena e Università per stranieri di Siena) e il Prap (Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria)”.
Il trend di partecipazione all’attività del Polo è in costante crescita: nell’ultimo triennio, nonostante le limitazioni imposte dal periodo di emergenza sanitaria, gli immatricolati sono stati oltre 400.
L’area degli studi di scienze politiche e quella di studi umanistici e della formazione è la più richiesta dagli studenti che negli ultimi anni hanno incrementato la loro presenza anche nelle discipline economiche e nelle scienze naturali, fisiche e matematiche. Complessivamente nell’ultimo triennio gli studenti hanno sostenuto quasi 850 esami (record di 259 nel 2021) mentre 15 sono stati i laureati, 6 a Firenze e Siena e 3 a Pisa.Fonte: Regione Toscana
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