Da Firenze all'Angola: esportazione di un impianto agroalimentare, ecco a cosa servirà

Sarà il più grande dell'Africa, 300 posti di lavoro, due anni per costruirlo


Andreotti Impianti SpA, azienda di Firenze, esporta in Angola un impianto chiavi in mano di trattamento semi oleosi ed estrazione olio con solvente con il supporto di SACE attraverso una garanzia al finanziamento di 57 milioni di euro erogato da Deutsche Bank in favore del Banco De Desenvolvimento De Angola (BDA), assistito da garanzia sovrana del Ministero delle Finanze dell’Angola.

L'impianto sarà il più grande del suo genere in Africa, con una capacità di lavorazione fino a 4000 tonnellate di soia o 2400 tonnellate di semi di girasole al giorno. La sua costruzione durerà circa due anni e si prevede che creerà circa 300 posti di lavoro diretti e migliaia di posti di lavoro indiretti legati alle piantagioni di soia e girasole.

Il progetto fa parte del grande piano di sviluppo di un parco industriale agroalimentare nell’area di Lobito nella Provincia di Benguela, di proprietà del gruppo Leonor Carrinho, che ha l’obiettivo di ridurre le importazioni di beni alimentari e d’igiene personale dell’Angola.

Andreotti Impianti fornirà infatti l’impianto alla società angolana Carrinho Empreendimentos, partecipata dal gruppo importatore di alimenti e prodotti per la casa in Angola, Leonor Carrinho & Filhos, che sarà utile a produrre materie prime da utilizzare nella stessa area industriale.

Alberto Andreotti, Managing Director di Andreotti Impianti: “Siamo molto orgogliosi di associare il nome di Andreotti Impianti al più grande progetto industriale di questo tipo mai realizzato fino ad oggi in tutta l’Africa Subsahariana e siamo grati a Deutsche Bank e SACE per aver posto in essere e reso operativo, con nostra grande soddisfazione, un modello finanziario innovativo, a supporto dell’esportazione di tecnologia e macchinari italiani in un mercato estremamente competitivo”.

Gli esperti prevedono che l'economia dell'Angola torni a crescere significativamente già a partire da quest’anno, anche grazie alle riforme che stanno portando a un consolidamento dei conti pubblici.

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